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nonnoatipico durante una sua “cavalcata” in sella alla sua moto è “incappato” in un borgo in terra marchigiana che è risultato una piacevole scoperta che con questo suo racconto condivide con i lettori di Ottiche Parallele.

Durante una delle mie cavalcate in motocicletta alla ricerca di luoghi belli ed interessanti, tra le dolci colline marchigiane provenendo dal monte Catria e successivamente dal monte Cucco attraversando l’omonimo parco (luoghi di austera bellezza), a pochi chilometri da Fabriano ho trovato inaspettatamente un tesoro di colori e creatività: il borgo di Cacciano
Un luogo che ha saputo reinventarsi trasformando le sue stradine silenziose in una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto.
Il borgo conta poco più di un centinaio di abitanti. Un tempo prettamente agricolo negli ultimi decenni ha subito, come tanti altri piccoli centri dell’entroterra, il fenomeno dello spopolamento. 
Grazie ad una iniziativa popolare, Cacciano è riuscito a invertire il suo destino, diventando un simbolo di rinascita culturale attraverso l’arte muraria.

Oggi ospita più di 40 murales realizzati da artisti di varia provenienza. 
Le opere rappresentano scene di vita quotidiana, omaggi alla natura, tradizioni contadine e ritratti di abitanti che hanno fatto la storia del paese
Uno dei murales più celebri è “La Vergara”, un’opera alta 7 metri firmata da Federico Zenobi.
Raffigura “Zia Ita”, figura storica di Cacciano, simbolo della forza, della saggezza e della memoria contadina.
Ogni murale è un racconto, una finestra su un passato ancora vivo nei ricordi degli anziani del borgo.
Ciò che rende unico il progetto di Cacciano non è solamente la qualità delle opere, ma principalmente il forte coinvolgimento della popolazione locale. 
Gli abitanti hanno offerto le pareti delle loro case come fossero tele bianche, partecipando attivamente alla realizzazione ed alla cura delle opere.

Ogni anno, grazie alla “Sagra della Cultura” unitamente ad altri eventi artistici, Cacciano rinnova il suo impegno a favore della creatività ospitando nuovi artisti e promuovendo laboratori aperti a tutti.
Visitare questo borgo significa concedersi una passeggiata senza fretta tra vicoli silenziosi, dove ogni angolo riserva una sorpresa.
Ho parcheggiato fuori dal paese e ho proseguito a piedi lasciandomi guidare dall’istinto e dalla curiosità. Non esistono percorsi obbligati: il borgo invita a perdersi osservando i dettagli dialogando con gli abitanti sempre pronti a raccontare le storie dietro ogni dipinto.
Cacciano dimostra che l’arte può essere uno strumento potente di rigenerazione sociale ed economica.  
Per mezzo dei murales, questo piccolo borgo ha riscoperto la propria identità e ha saputo proiettarsi verso il futuro senza perdere il legame con le radici. 
In un’epoca in cui si parla spesso di borghi abbandonati, Cacciano lancia un messaggio di speranza: con passione, collaborazione e creatività, anche i luoghi più piccoli possono diventare grandi.
Oltre ai suoi celebri murales, Cacciano regala ai visitatori la bellezza di una natura autentica e poco toccata dal turismo di massa

Il borgo si adagia alle pendici del monte Maggio, immerso in un paesaggio dolce e variegato dove si alternano campi coltivati, boschetti di querce e castagni ed ampi pascoli delimitati da muretti a secco.
La zona è ideale per chi ama le escursioni a piedi o in mountain bike: numerosi sentieri si snodano tra i monti circostanti offrendo scorci panoramici sulla vallata del Giano e, nelle giornate più limpide, persino una vista che si estende fino agli appennini umbri.
I percorsi sono adatti a tutti, dai camminatori esperti agli amanti delle passeggiate rilassanti nella natura.
In primavera ed in estate, la campagna si colora di papaveri, ginestre e orchidee selvatiche, mentre in autunno i boschi si tingono di rosso e oro, rendendo il paesaggio ancora più suggestivo.
Non mancano piccole oasi d’acqua, come torrenti e fontanili, che un tempo servivano da abbeveratoi per gli animali ed oggi arricchiscono l’ambiente di scorci romantici e silenziosi.
Nei dintorni si trovano anche diversi agriturismi e fattorie biologiche, dove è possibile degustare prodotti tipici spesso realizzati secondo metodi tradizionali tramandati da generazioni.

Chi visita Cacciano, quindi, non solo scopre un museo a cielo aperto, ma può vivere un’esperienza completa immersa nella natura più genuina delle Marche.
Cacciano non è solo un borgo di murales: è anche il punto di partenza ideale per esplorare alcune delle meraviglie dell’entroterra marchigiano. A pochi chilometri di distanza si possono visitare località ricche di storia, arte e natura incontaminata.
A soli dieci minuti di strada si trova Fabriano, famosa in tutto il mondo per la produzione della carta.
Una visita al Museo della Carta e della Filigrana è d’obbligo: qui si può scoprire l’antica arte della fabbricazione della carta a mano e ammirare macchinari originali del medioevo.
Il centro storico di Fabriano, elegante e raccolto, regala anche splendide piazze, chiese medievali e il teatro Gentile da Fabriano.
In meno di mezz’ora da Cacciano si raggiungono le celebri Grotte di Frasassi, uno dei complessi carsici più grandi e affascinanti d’Europa.
Visitare queste cavità monumentali, tra stalattiti e stalagmiti gigantesche, è un’esperienza unica che emoziona adulti e bambini.
All’ingresso delle grotte si trova anche il tempietto del Valadier, una piccola chiesa neoclassica incastonata nella roccia.
A circa 20 minuti da Cacciano si trova Sassoferrato, uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Il suo centro storico, arrampicato sul colle, è un intreccio di stradine e scorci panoramici.

Poco fuori dal borgo si può visitare anche il Parco Archeologico di Sentinum che conserva i resti di una delle più importanti città romane delle Marche.
Per gli amanti della natura e del trekking, Cacciano si trova alle porte del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, il polmone verde delle Marche.
Qui si possono intraprendere escursioni panoramiche, ammirare gole profonde, grotte nascoste e avvistare animali selvatici come aquile reali, falchi pellegrini e caprioli.
Infine, merita una visita anche Serra San Quirico, piccolo borgo medievale noto per i suoi “copertini”, suggestivi camminamenti coperti che un tempo servivano a difendere la città.
Ogni anno il paese ospita la famosa Festa delle Candele, che riempie vicoli e piazze di luci, colori e atmosfera magica.
Concludendo, chi sceglie di visitare Cacciano non solo scopre un borgo unico dipinto di arte e memoria, ma ha la possibilità di vivere una vacanza autentica, immerso in paesaggi sorprendenti e circondato da un patrimonio culturale inestimabile.