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K-pop, K-drama e Psicologia torna con uno sguardo sull’arrivo delle star asiatiche a Milano. Tra passerelle e passione, puntiamo i riflettori sull’incredibile accoglienza dei fan italiani per Jung Hae In. Uno degli attori più eleganti e apprezzati del panorama K-Drama.

La recente partecipazione di Jung Hae In alla Milano Fashion Week non è passata inosservata – accolta con entusiasmo dai fan italiani e internazionali. Per raccontare l’emozione di questo incontro unico tra star coreana e pubblico europeo, abbiamo intervistato il suo fandom, protagonista di un’accoglienza calorosa e autentica.
La Milano Fashion Week è da tempo uno degli appuntamenti imperdibili per gli amanti della moda, ma negli ultimi anni si è trasformata anche in un crocevia culturale dove l’Oriente – e in particolare la Corea del Sud – occupa un posto sempre più centrale.
Star della Hallyu (l’onda coreana) come attori, idol e modelli sono ormai presenze fisse nelle prime file delle sfilate più prestigiose.
I grandi brand del lusso li scelgono come global ambassador per il loro carisma, la loro eleganza e l’enorme seguito che portano con sé.
Volti di punta dell’entertainment asiatico come Lee Do-hyun, Sana (TWICE) e Kai (EXO) per Prada, Jungwoo (NCT) per Tod’s, Jung Hae In per Dolce&Gabbana, Seo Kang-joon per Montblanc e Kim Woo-bin per Ralph Lauren Purple Label, confermano il ruolo centrale del K-style nel dialogo sempre più dinamico tra lusso occidentale e mercato globale, fondendo alta moda, cultura pop e visione contemporanea.
Il loro arrivo a Milano, spesso anticipato da avvistamenti negli aeroporti, è accolto come un vero evento dai fan. E proprio i fan, spesso organizzati in fandom internazionali molto strutturati, sono parte integrante dello spettacolo. Con cartelloni, slogan, regali personalizzati e coreografie collettive, creano un’atmosfera unica intorno a questi eventi.
Il fandom sano e quello tossico: due facce della stessa medaglia
È doveroso riconoscere il lato positivo dell’attività dei fan: la dedizione, l’organizzazione, il sostegno costante alle star e la capacità di creare connessioni tra persone di paesi e culture diverse. A Milano, i fan club italiani e internazionali si incontrano, condividono esperienze e vivono momenti unici grazie a una passione comune. Ma come in ogni grande comunità, non manca il lato ombra.
Comportamenti ossessivi, stalking, competizione tossica tra fandom e violazioni della privacy sono fenomeni che non si possono ignorare. La moda, che dovrebbe essere celebrazione di stile e libertà espressiva, rischia talvolta di diventare teatro di eccessi.

“Haein_italyofficial ”: il tifo sano per Jung Hae In alla Milano Fashion Week
Personalmente, ho avuto la fortuna di incontrare Jung Hae In durante la scorsa Fashion Week. Un momento breve, ma intensissimo, che mi ha permesso di percepire dal vivo quel mix di eleganza e gentilezza che tanto colpisce i suoi fan. Forse anche per questo, nel raccontare la sua presenza a Milano, ho voluto dare voce a chi lo segue con dedizione quotidiana.
Ne abbiamo parlato con Chiara, Sara, Deliana, Claudia e Federica, cuore del fandom italiano di Jung Hae In. E un’ospite speciale dalla Corea.
Com’è nata la vostra passione per Jung Hae In?
La nostra passione per Jung Hae In nasce dal cuore. Ognuna di noi l’ha scoperto in momenti diversi, ma tutte siamo rimaste colpite dalla sua autenticità e dal suo talento. Ci ha conquistate con la sua recitazione profonda e toccante, ma ciò che ci ha fatto restare è il suo lato umano: gentile, umile e sincero. Jung Hae In non è solo un attore coreano di successo, è una presenza luminosa nelle nostre vite. Il nostro affetto per lui è un legame costruito nel tempo, fatto di rispetto e amore genuino. Non è una semplice ammirazione da fan: è qualcosa di più profondo, che cresce ogni giorno.

Cosa significa per voi avere la possibilità di vederlo a Milano come ambasciatore di un marchio globale come Dolce&Gabbana?
È stato un sogno che si è materializzato davanti ai nostri occhi. Vedere Jung Hae In a Milano, sia a gennaio che adesso, a giugno, non solo come attore ma come ambasciatore di un marchio iconico come DolceGabbana, ci ha riempito di orgoglio. Era come se finalmente il mondo stesse vedendo ciò che noi sappiamo da sempre: che lui ha una luce rara, una classe naturale, una presenza indiscutibile. Averlo così vicino, è stato un privilegio immenso. Lo abbiamo visto uscire dalla sua zona di comfort, sorridere con quella dolcezza che lo contraddistingue, ma soprattutto restare se stesso anche in un contesto internazionale e pieno di pressioni. Siamo felici e grate che Domenico Dolce e Stefano Gabbana lo abbiano scelto per rappresentare il meglio della Corea. E poi non possiamo negare che poterlo incontrare dal vivo è stato un regalo che porteremo nel cuore per sempre. Vederlo interagire con noi, con semplicità e gratitudine, ci ha fatto capire quanto sia speciale il legame che ci unisce anche se possiamo sembrare esagerate. A distanza di pochi giorni confermiamo che Jung Hae In quando se ne va lascia un vuoto e noi non vediamo già l’ora di rivederlo.
Durante la Milano Fashion Week, nel cuore del Quadrilatero della Moda, sembra di assistere a una sorta di caccia al tesoro.
Persone si aggirano frettolosamente, correndo qua e là alla ricerca di una celebrità da incrociare per caso, sperando in un incontro fugace nei momenti di pausa o di relax.
Si dimentica spesso, però, che anche le star, in quei momenti, non stanno lavorando: stanno semplicemente passeggiando, godendosi un frammento di normalità.
Questo assalto continuo le costringe, sempre più spesso, a uscire solo di sera, alla ricerca di un po’ di tranquillità, lontano dagli sguardi insistenti e dai flash invadenti.
Secondo voi, qual è il comportamento ideale che un fan dovrebbe adottare quando incontra una star dal vivo, soprattutto in contesti pubblici come la Fashion Week?
Incontrare una star che si ama profondamente è un’emozione indescrivibile, ma è anche una grande responsabilità. Secondo noi, il comportamento ideale nasce prima di tutto dal rispetto. Rispetto per la persona, prima che per il personaggio. Anche se il cuore batte forte, anche se l’entusiasmo è travolgente, bisogna ricordarsi che dietro ogni celebrità c’è un essere umano, spesso stanco, sotto pressione, che sta lavorando. Essere fan non significa solo ammirare da lontano, ma anche saper proteggere chi amiamo. Significa scegliere la delicatezza, evitare gesti impulsivi, non invadere lo spazio personale, e accettare anche un incontro silenzioso, fatto solo di sguardi e gratitudine. A volte un sorriso sincero vale più di mille parole o di una foto forzata. Nel caso di Jung Hae In, che è una persona estremamente rispettosa e disponibile con le sue Haeiness (le sue fan), ci siamo sentite ancora più spinte ad essere all’altezza di quella gentilezza. Lo abbiamo accolto con entusiasmo, certo, ma sempre con discrezione. In fondo, quando si è fan, questo è il regalo più grande che si possa fare all’artista: farlo sentire al sicuro.

Avete delle aspettative sul comportamento della star nei confronti dei fan? Cosa considerate un gesto significativo?
Sì, se dobbiamo essere sincere, un briciolo di aspettativa nei confronti di Jung Hae In c’è, ma non nasce da pretese o idealizzazioni. Chi lo segue sa bene quanto lui sia attento, disponibile, e quanto, spesso, metta le sue fan anche prima delle “regole”. In alcuni momenti quasi “si ribella” al suo team pur di avvicinarsi a noi. In quei gesti, uno scatto improvvisato, un passo indietro per un’ultima foto, uno sguardo ricambiato prima di salire in auto, c’è tutto. Quelli sono i ricordi che ci porteremo per sempre nel cuore. Non perché li aspettavamo, ma perché lui ce li ha donati, liberamente. Non ci aspettiamo che sia sempre così, né pensiamo che debba esserlo per forza. Ma conoscendolo, se un giorno non lo facesse, più che essere deluse ci preoccuperemmo. Ci chiederemmo se stia bene, se qualcosa lo stia turbando, perché siamo abituate alla sua gentilezza quasi istintiva, che per lui sembra un modo naturale di vivere il rapporto con chi lo sostiene. Con altri artisti non ci è mai capitato di soffermarci troppo sul comportamento verso i fan. Sappiamo che ogni agenzia ha regole, ogni manager ha strategie e che non tutti possono permettersi la libertà di lasciarsi andare quanto vogliono.
Nel vostro fanclub ci sono persone di età diverse? Avete notato un gap generazionale nel modo di vivere queste esperienze?
Si, nel nostro fandom ci sono fan di tutte le età: ragazze giovani, donne adulte, studentesse, mamme e lavoratrici. La nostra forza è proprio questa diversità, unita da un solo cuore: quello per Jung Hae In. Lui riesce a parlare a ognuna di noi in modo unico, profondo e sincero. Non ci fa sentire fuori posto, ma semplicemente persone che si emozionano ogni volta che lo vediamo sorridere. Spesso riceviamo messaggi da donne adulte che, con un po’ di timidezza, ci confessano di sentirsi in imbarazzo dicendo: “Mi vergogno a dirlo, ma sono una fan di Jung Hae In. Forse sono troppo grande per queste cose…”. A loro vorremmo dire: non esiste un’età per emozionarsi o per ammirare chi ci fa stare bene. Essere fan di Jung Hae In non è questione d’età, ma di cuore. E se lui riesce a farlo battere più forte, è qualcosa di prezioso, non da nascondere.

A volte capita che alcuni artisti dichiarino di non voler essere attesi fuori dagli hotel o in aeroporto. Secondo voi è una richiesta legittima o un artista dovrebbe sempre concedersi ai fan?
È una richiesta legittima. Un artista è prima di tutto una persona, e come tutti ha bisogno di spazi privati, momenti di silenzio, riposo. Hotel e aeroporti sono luoghi che appartengono più alla vita personale che a quella pubblica, e se qualcuno sceglie di non voler essere atteso in quei contesti, crediamo sia un diritto sacrosanto. Noi come fandom cerchiamo di tutelare la sua privacy evitando di divulgare dettagli su alloggi o spostamenti. Detto questo, possiamo anche comprendere il cuore delle fan che aspettano. Non sempre è per invadere, ma perché è l’unico modo per vedere dal vivo qualcuno che si ama sinceramente. Per molte, quei pochi secondi fuori da un hotel o in aeroporto sono un’occasione irripetibile. Ma ci teniamo a sottolineare una cosa importante: sappiamo che Jung Hae In, e anche altri attori, se hanno tempo e voglia di avvicinarsi, lo fanno spontaneamente. Sono loro a venire incontro ai fan. Se non succede, non è un rifiuto, è solo un momento in cui non è possibile. E in quei casi, nessuno dovrebbe permettersi di insistere.
Molti fan desiderano interazioni più “occidentali” con i propri idoli, come selfie o abbracci, e a volte si lasciano un po’ trasportare. Li comprendete o siete più critiche verso certi comportamenti?
Nella cultura occidentale, gli abbracci sono forme immediate di affetto, ed è normale che alcuni fan cerchino di esprimere così la propria emozione. Ma essere fan significa anche comprendere e rispettare il contesto culturale da cui proviene l’artista e scegliere la delicatezza, sempre, imparando anche a rinunciare al proprio impulso per custodire la sua serenità. Ad esempio abbiamo avuto più di una volta la possibilità di trovarci accanto ad Hae In, vicinissime. Eppure, non ci è mai nemmeno passato per la mente di sfiorarlo o toccarlo. Non per paura o timidezza, ma per profondo rispetto. Perché la sua presenza ha qualcosa di sacro, di gentile, e non vogliamo mai metterlo a disagio o oltrepassare un confine che per lui potrebbe essere importante. Anche quando abbiamo avuto l’occasione di scattare con lui un selfie siamo rimaste sempre al nostro posto senza invadere il suo spazio.

Ma torniamo al vostro incontro con Jung Hae In. Sono rimasta molto colpita dalla vostra iniziativa e dal modo in cui lui ha risposo. Almeno giudicando dai video che sono circolati. Potete raccontarci la realtà? Come vi siete organizzate e cosa è successo?
La nostra pagina è nata il 1° aprile di quest’anno, ma la storia è iniziata a gennaio, quando abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo per la prima volta. Da quel momento non siamo più state le stesse. Abbiamo capito che non era solo un attore: era una persona rara, speciale, di quelle che ti restano dentro. E allora ci siamo dette: dobbiamo parlarne, dobbiamo raccontarlo, dobbiamo farlo conoscere anche per quello che è fuori dal set. Così è nata la nostra community. Tutto ciò che facciamo oggi ha un solo obiettivo: far conoscere Jung Hae In, farlo amare, far capire quanto sia prezioso come essere umano. Il nostro sogno? Vederlo tornare in Italia per un fan meeting, vederlo sempre più riconosciuto anche qui, e magari… che Dolce&Gabbana continui a invitarlo, così possiamo sperare di averlo un po’ più vicino. Una cosa che ci ha sorpreso, ma che forse non è un caso, è il feeling immediato che si è creato tra di noi. Le Haeiness si assomigliano un po’ tutte… e assomigliano a lui. Sono gentili, educate, sensibili, generose, di cuore. Come se chi lo ama, lo ama perché in fondo condivide i suoi stessi valori. Per quanto riguarda i giorni della Fashion Week appena passata è difficile raccontarlo senza avere ancora gli occhi lucidi. Tutto è nato da un desiderio semplice ma potente: far arrivare a Jung Hae In tutto il nostro amore, la nostra stima, e soprattutto la nostra gratitudine. Volevamo che sapesse che in Italia c’è un gruppo di persone che lo ama in modo profondo e lo segue da lontano tutti i giorni. Così ci siamo organizzate per farlo sentire accolto, rispettato, circondato da affetto. Abbiamo preparato con cura una bandiera italiana da fargli firmare, e anche una maglietta dell’Italia con il suo nome e il logo della nostra pagina, che purtroppo siamo riuscite a consegnargli solo all’interno di un sacchetto, perché in quel momento c’era tanta gente e lui era di fretta. Ma è stato comunque un momento carico di emozione. Abbiamo inoltre organizzato un giochino per intrattenere le Haeiness durante la sua attesa che consisteva nel pescare le sue photocard da una borsa e far si che tornassero a casa anche con un regalo dal nostro team e un bel ricordo. Il gesto che più ci ha toccate è stato quando abbiamo lasciato il nostro bigliettino da visita ad Hae In con il QR della nostra pagina Instagram. E, una volta tornato in Corea, ha messo “mi piace” ai nostri ultimi post. Abbiamo pianto. È stato il suo modo di dirci: “Vi ho viste. Grazie.” Ci ha fatto un ultimo regalo inaspettato e che non dimenticheremo mai, convincendoci ancora di più che non potevamo scegliere persona migliore da sostenere.

Tra il pubblico anche 경원, conosciuta come Nini, una giovane fan cinese che vive in Corea. Il suo viaggio, nato come celebrazione per la laurea di dottorato, è diventato un’esperienza indimenticabile grazie all’incontro con le Haeiness italiane.
Pensavo sarebbe stata un’avventura solitaria, ma ho trovato un’accoglienza calorosa e sincera. Mi ha colpito il modo in cui le fan italiane hanno mostrato rispetto e affetto per Hae In, senza cercare solo selfie o autografi. Come fan straniera capisco le barriere linguistiche, ma sono sempre pronta a fare da ponte. Hae In tiene davvero tanto alle sue fan: quando gli ho chiesto se potevamo fare una foto di gruppo con le Haeiness italiane, ha accettato con un sorriso. Quella foto significa moltissimo per me. Grazie a Hae In, ho vissuto un viaggio perfetto. Amo Milano, amo le Haeiness italiane. Tornerò sicuramente!
A rendere possibile questo momento speciale è stato anche il contesto creato da Dolce&Gabbana e dal team di Jung Hae In, che con grande disponibilità e professionalità hanno permesso un incontro ravvicinato tra artista e pubblico.
La Milano Fashion Week è, senza dubbio, uno degli eventi più emozionanti per i fan delle star coreane, dove l’unione di passione per la moda e ammirazione per gli artisti crea un’atmosfera unica. Ma come dimostrato dalla sincera conversazione con il fanclub “Haein_italyofficial”, il vero amore per una star non si esprime solo con la presenza fisica, ma attraverso il rispetto dei confini e il sostegno che rispetta la dignità dell’artista. Le richieste di riservatezza da parte di Jung Hae In e di tanti altri artisti sono legittime e, se accolte con maturità, sono il segno di un fandom che sa evolversi.
Forse un giorno lo rivedremo non solo sulle passerelle, ma anche su un palco italiano, in un fan meeting dove il rispetto e l’affetto possano nuovamente incontrarsi dal vivo.
Fino ad allora, continueremo a sostenerlo, a modo nostro: con discrezione, gratitudine e cuore.

Per concludere un breve cameo post-credits, perfetto per i fan:
Come in un finale a sorpresa, ecco una curiosità che forse non conoscete: Jung Hae In non ha solo calcato le passerelle milanesi, ma è anche stato protagonista di uno spot per la Ferrari Roma, inserito nella campagna “La Nuova Dolce Vita” in Corea del Sud nel 2020–21. Nel video girato a Seoul, l’attore non solo incarna l’essenza del design automobilistico italiano, ma pronuncia anche qualche frase in italiano, aggiungendo un tocco autentico al suo legame con il Belpaese.
Jung Hae In è un attore sudcoreano nato il 1988 a Seoul. Dopo il debutto nel 2014, è salito alla ribalta con Something in the Rain (2018), diventando uno dei volti più amati dei K-drama romantici. Ha dimostrato grande versatilità in titoli come D.P. (Netflix) e Snowdrop, conquistando pubblico e critica. Nel 2024 è tornato al romanticismo con Love Next Door, drama di successo trasmesso su tvN e disponibile su Netflix. Apprezzato per il suo stile sobrio e carisma silenzioso, è anche testimonial di brand internazionali.
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Crediti foto: tutte le immagini provengono dal fandom © haein_italyofficial
foto in bianco e nero © Dolce&Gabbana
