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Nel progetto è confluito un lavoro di ricerca sul binomio musica-poesia iniziato nel 2021. un lavoro prezioso, filologicamente rispettoso, classico e moderno al tempo stesso, impeccabile nella fattura ed eccelso nelle soluzioni sonore, che aderiscono perfettamente ai testi poetici, rivelandone – talvolta – accenti inediti.
Quella del rapporto tra Musica e Poesia è una questione spinosa, che negli anni si è arricchita di disparate argomentazioni ( che tralasciamo in questa sede) e di contributi artistici interessanti, dai citatissimi Cantacronache, protagonisti della canzone popolare italiana degli anni 50’ e 60’, passando per Milva canta Merini, Rosa de Papel di Marisa Sannia, il “capo-lavoro” -nel senso etimologico del termine- (la definizione è del critico musicale Andrea Podestà) della cantautrice musicale Patrizia Cirulli, l’inarrivabile Mille Baci, le Canzoni da Museo di Roberta Giallo…fino a La Grazia Invincibile di Schena.
“Il progetto – spiega il cantautore, chitarrista e bibliotecario Schena – nasce dai testi di Ernesto Ragazzoni, Dino Campana e Antonia Pozzi. È un omaggio a tre grandi poeti “oltre le antologie”, una trasformazione in musica delle loro parole.Ragazzoni, Campana e Pozzi vivono tra fine ‘800 e inizio ‘900, in un periodo di rapido e spietato cambiamento del mondo. Tre vite originali e tormentate, capaci di raccontarsi in maniera quanto mai attuale. Hanno in comune una voce limpida che trova nella natura la sua forma d’espressione”.

Ne La Grazia Invincibile (edito dalla coraggiosa etichetta La Stanza Nascosta Records) è confluito un lavoro di ricerca sul binomio musica-poesia, iniziato nel 2021 con il brano Poesia facile, meritevole di un riconoscimento al concorso “Canti Orfici in musica” organizzato dal MEI e dal Centro studi Campaniani di Marradi.
Poesia Facile, prodotto da William Duarte e arrangiato da William Duarte e Paolo Schena, è accompagnato dal videoclip, per la regia di Giovanni La Pàrola.
È proprio la poesia di Campana- tattile, escursionistica, che abbisogna d’esperire (la definizione è contenuta nel libro Sull’Appennino di Dino Campana. Fotografie e impressioni di viaggio di Emiliano Cribari, emuse 2023) – la sua geografia poetica inesausta, a costituire- come si legge nella nota stampa- l’innesco della ricerca di SCHENA.
Non è certamente, La Grazia Invincibile, un disco per tutti, e non con riferimento ad una esibizione snob e prevaricante di intellettualità – molto lontana dagli intenti del progetto – ma per il diffuso deficit di attenzione dei tempi moderni. Per citare Alfredo Marasti, sempre nella scuderia de La Stanza nascosta Records, “La soglia di attenzione dell’uomo normale è un attimo ed un nome, poi cambia canale”.

Chi avesse la voglia e il tempo (vogliamo dire l’ardimento?) di cimentarsi con “La Grazia Invincibile” si troverebbe davanti ad un lavoro prezioso, filologicamente rispettoso, classico e moderno al tempo stesso, impeccabile nella fattura ed eccelso nelle soluzioni sonore, che aderiscono perfettamente ai testi poetici, rivelandone – talvolta – accenti inediti.
“Ma noi siamo come l’erba dei prati
che sente sopra sé passare il vento
e tutta canta nel vento
e sempre vive nel vento,
eppure non sa così crescere
da fermare quel volo supremo
né balzare su dalla terra
per annegarsi in lui.”
Chi può restare indifferente davanti a questi versi di Antonia Pozzi, davanti al suo sguardo che si innalza a contemplare le altezze, davanti alla sua riflessione sulla vita come cammino ascensionale, scosceso e irto come una guglia dolomitica, trasfuso in una musica anch’essa verticale, sospinta in alto dai vocalizza di Margherita Valtorta? Prati è, a nostro avviso, il punto in assoluto più alto dell’intero lavoro.
Una menzione particolare merita anche “Le Cafard- Nostalgia del viaggio” di Dino Campana, che rimanda- già nel titolo- alle atmosfere dell’Africa francese e al francesismo avoir le cafard – essere depressi o melanconici – nato nelle colonie francesi dell’Algeria.
È interessante come Schena abbini al testo un impianto pop, con reminiscenze di Franco Battiato e, in generale, suggestioni di stampo new wave.

Particolarmente significativa è anche “Parole contro le parole”, dove il poeta delle Pagine Invisibilissime, che ha vissuto molta poesia fuori dalla pagina, Ernesto Ragazzoni, si interroga sul ruolo della poesia e sulla sua inutilità, temi cari al crepuscolarismo novecentesco.
Il legame tra poesia e natura è il fil rouge di un album complesso e insieme godibile, che ricerca la bellezza della natura nella musica e nel suono, in un susseguirsi senza soluzione di continuità di conflitti e pacificazioni. “La Grazia Invincibile” è sublimazione artistica del dolore, purezza e trasformazione (emblematico il cigno in copertina, che gioca con gli stilemi dell’Art Nouveau), ricerca di un contatto più autentico con il mondo, miracolosa coincidenza di natura e paesaggio dell’anima.


