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Un viaggio nei territori delle Residenze Reali Sabaude del Piemonte, ammirate attraverso il grande e il piccolo schermo. Un itinerario trasversale, che svela il lato più cinematico dell’Italian Royal Experience, tra colpi di scena e scene che, forse, non ricordavate fossero state girate qui.

Quella di Torino, come una delle capitali del Cinema, quello d’autore, quello di qualità, è una storia che risale agli esordi della cinematografia nel nostro Paese. La prima proiezione mai avvenuta in Italia, infatti, si svolse proprio nella città sabauda nel 1896, a opera dei fratelli Lumière in persona. Poco più di dieci anni dopo, nel 1907, aprirono all’ombra della Mole i primi studios dello Stivale dove, nel 1914, fu girato Cabiria, pioniere del genere Kolossal.

La nascita di Cinecittà, tra le due Guerre, non ha spento a Torino la passione e la propensione nei confronti della settima arte. Fioccano in città, grazie anche al lavoro della Film Commission Torino Piemonte, nuove produzioni cinematografiche da tutto il mondo, grandi e piccole, da quelle con budget a otto zeri agli home movies
Il capoluogo piemontese fa da sfondo a innumerevoli pellicole, insospettabilmente anche a quelle ambientate altrove. Molte di queste coinvolgono l’universo delle Residenze Reali Sabaude del Piemonte, gioielli architettonici riconosciuti dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’Umanità sin dal 1997. Tutt’altro che realtà museali cristallizzate, le Residenze Sabaude sono motori propulsori di cultura, anche visiva, che da decenni si ripropongono a un pubblico variegato come palcoscenico d’eccellenza per le ambientazioni cinematografiche, portando sul grande e sul piccolo schermo l’Italian Royal Experience
Ecco alcune pellicole, che (forse) non ricordavate!

Guerra e Pace (King Vidor, 1956),
Un intramontabile Kolossal hollywoodiano, interpretato dall’incantevole Audrey Hepburn nei panni di Nataša e da Vittorio Gassmann in quelli di Kuragin, per il quale è stata “ricostruita” l’Europa orientale intorno al Castello del Valentino e alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, ambientazioni ideali per i balli imperiali e feste di corte, i cui interni barocchi diventano i saloni dell’aristocrazia russa.

The Italian Job – Un colpo all’Italiana (Peter Collinson, 1969)
Villa della Regina come quartier generale dove una banda senza scrupoli pianifica il colpo della vita, ai danni di un convoglio che trasporta i ricavi della FIAT dall'Aeroporto alla città: hackerando il sofisticato (un unicum, per l’epoca) sistema di gestione computerizzato dei semafori cittadini, riusciranno nell’impresa di seminare la polizia a bordo di tre Mini (una blu, una rossa e una bianca), con scene iconiche come quella dell’inseguimento sulla Pista del Lingotto. Una curiosità: il film viene apertamente citato dalla stessa FIAT nello spot televisivo della Grande Punto (2007), dove tre esemplari sfrecciano per le strade di Torino richiamando l’illustre precedente, ma questa volta in verde, bianco e rosso.

The King’s Man: Le origini (Mattew Vaughn, 2021)
Un’ambiziosa produzione Anglo-Statunitense sceglie le Residenze Sabaude per il prequel di un titolo di grande successo come The King’s Man, con Ralph Fiennes protagonista. È infatti tra le sale del Castello di Racconigi che si muove l’Arciduca Francesco Ferdinando, prima che in una Sarajevo belle epoque ambientata su Lungo Po Diaz venisse versata la proverbiale goccia che fece traboccare il vaso dello scoppio della Grande Guerra.
Nella sala da ballo del Palazzo Reale, invece, l’imponente mole di Rasputin, accolto da sovrano,troneggia durante la festa di Natale e, a fare da contraltare, nella Galleria Grande e nella Cappella di Sant’Uberto di una Venaria che sa di San Pietroburgo, l’abdicazione di Nicola II.

Elisa di Rivombrosa (Cinzia TH Torrini, 2003-2005)
Tra le fiction italiane più seguite a metà degli anni Duemila, Elisa di Rivombrosa ha portato nelle case degli italiani, puntata dopo puntata, gli spazi del Castello di Aglié, con picchi di share del 41%.
Le prospettive geometriche dei giardini del castello, dove in segreto Elisa (Vittoria Puccini) incontrava il conte Fabrizio (Alessandro Preziosi), sono ancora oggi quasi una meta di pellegrinaggio, insieme alla scalinata monumentale del castello.

Il Divo (Paolo Sorrentino, 2008)
La mascalzonata di Sorrentino, come ebbe a descrivere “Il Divo” il personaggio a cui la pellicola si ispira, Giulio Andreotti, ricostruisce alcuni dei luoghi del potere della Prima Repubblica all’interno delle Residenze Sabaude: è infatti girata nella sala da ballo di Palazzo Reale a Torino, la scena in cui egli riceve da Cossiga il suo settimo mandato da Premier. Sempre a Torino, l’abitazione di Andreotti nello splendido Palazzo Saluzzo di Paesana, quella in cui viene arrestato Ciarrapico in Palazzo Birago di Borgaro e la bouvette di Montecitorio, al Circolo dei Lettori.

Benvenuto Presidente! (Riccardo Milani, 2013)
Claudio Bisio, Presidente della Repubblica: l’attore alessandrino, nei panni del bibliotecario Giuseppe “Peppino” Garibaldi, omonimo dell’Eroe dei Due Mondi, viene nominato per errore Capo dello Stato. Ancora in abiti da pesca viene condotto in un Quirinale ambientato tra le sale della Reggia di Venaria. Nel corso del film riconosciamo altri luoghi sabaudi torinesi, come Palazzo Reale, gli Archivi di Stato, l’Accademia delle Scienze e Palazzo Carignano.

"Le Déluge" – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta (Gianluca Jodice, 2024)
Recentemente premiata ai David di Donatello, la produzione italo-francese di Le Déluge ripercorre le ultime drammatiche settimane della vita di Maria Antonietta (Mélanie Laurent, l’indimenticabile Shoshanna di Bastardi Senza Gloria) e Luigi XVI (Guillaume Canet), imprigionati in attesa della sentenza alla Tour du Temple insieme alla loro famiglia. Questo setting parigino è stato ricollocato, per sette settimane di riprese, nelle Residenze Sabaude, tra le quali riconosciamo il Castello Ducale di Agliè, la Reggia di Venaria, la Palazzina di Caccia e il parco di Stupinigi.

Italian Royal Experience: la nuova strategia per le Residenze Reali Sabaude e i territori
Italian Royal Experience abbandona l’idea della singola Residenza-museo per rafforzare le contaminazioni e le relazioni tra le Residenze e i loro rispettivi territori, incrementandone la visibilità e l’appeal sul mercato nazionale e internazionale.
Italian Royal Experience è il concept che sintetizza questo nuovo posizionamento innovativo e punta alla creazione di un’identità distintiva e competitiva per l’intero sistema costituito dalle 16 Residenze Unesco e dai territori. Un’identità che vuole rappresentare lo stile italiano legato alla bellezza, all’eleganza, al saper godere dei piaceri della vita: elementi caratteristici anche del tempo trascorso dai Savoia nelle loro dimore.
La definizione del posizionamento e della strategia sono frutto di un lavoro di analisi innovativo basato sulla sociosemiotica e sull’applicazione dei Deep Trend® Blue Eggs. Uno studio che ha consentito di rileggere in chiave contemporanea il sistema delle Residenze Reali Sabaude come «hub» culturale in costante dialogo con il territorio circostante, capace di intessere con le comunità un rapporto vivo e proficuo che non sia più solo espressione di vivacità culturale e artistica, ma anche di innovazione tecnologica, industriale, scientifica.