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Fino al 12 aprile 2026 gli scatti di David Doubilet, fotografo subacqueo di fama mondiale. Oltre 80 immagini che raccontano il mondo che vive sotto la superficie dell’acqua e ci ispirano a prenderci cura del nostro pianeta.

Coralli che compongono un capolavoro di arte astratta nel Tubbataha Reef National Park

La sconfinata bellezza della vita nelle profondità oceaniche e al tempo stesso la fragilità degli ecosistemi sottomarini nella mostra “Oceani”, che porta per la prima volta National Geographic a Firenze.
Fino al 12 aprile 2026, a Villa Bardini, la prima esposizione personale che celebra il lavoro del fotografo David Doubilet in Italia, pioniere dell’esplorazione sottomarina e massimo esponente mondiale della fotografia subacquea. La mostra è promossa da Fondazione CR Firenze e le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con National Geographic.
Gli oceani ricoprono quasi tre quarti della superficie terrestre, e secondo le ipotesi più accreditate è sul fondo marino che è nata la vita sulla Terra, più di tre miliardi di anni fa. Dalla fotosintesi operata dagli organismi microscopici che abitavano gli oceani primordiali ebbe poi origine l’ossigeno che ha permesso agli esseri viventi la conquista della terraferma. Molti milioni di anni dopo è arrivato l’uomo. I ritrovamenti archeologici testimoniano che gli esseri umani hanno costruito le prime imbarcazioni almeno 10.000 anni fa. Millenni più tardi, con l’era della navigazione, abbiamo cominciato a solcare gli oceani in lungo e in largo, ma è soltanto dalla metà del Novecento che abbiamo cominciato a esplorare ciò che si trova sotto la loro superficie.

David Doubilet, newyorkese di nascita, fotografo subacqueo di fama mondiale e ispirato dalla leggendaria figura di Jacques-Yves Cousteau, per oltre mezzo secolo ha percorso i mari di tutto il mondo documentandone la straordinaria bellezza, raggiungendo i luoghi più incontaminati e realizzando scatti che gli hanno permesso di diventare uno dei più apprezzati professionisti della fotografia naturalistica. Autore di ben 74 servizi per National Geographic, per cui ha cominciato a lavorare nel 1971, e di 12 libri, vincitore di numerosi e prestigiosi premi fotografici, è tra l’altro l’inventore della tecnica dell’over/under, che permette di catturare simultaneamente ciò che accade sott’acqua e sopra la superficie. Oggi ha 79 anni e continua a solcare i mari.
In mostra sono esposte oltre 80 immagini che raccontano gli ecosistemi marini, oggi sottoposti a forti pressioni per via del cambiamento climatico e delle attività umane. Insieme alla moglie Jennifer Hayes, biologa marina e a sua volta fotografa subacquea, David Doubilet è diventato un ambasciatore degli oceani, e dell’importanza che la loro salute ha per il nostro benessere. Undici le sale in cui sono esposte immagini iconiche scattate nei mari di tutto il mondo, dai Caraibi alle Filippine, dall’Indonesia all’Australia, fino all’Antartide. Le immagini in mostra insegnano a conoscere e amare il mondo che vive sotto la superficie dell’acqua e ispirano a prenderci cura del pianeta che abitiamo.

Tra le fotografie più emozionanti della mostra: un’immagine aerea, uno dei tratti più spettacolari della Grande Barriera Corallina australiana sorvolato da un piccolo aereo DeHavilland Beaver che trasporta subacquei in un’area dedicata alle immersioni; un piccolo di tartaruga verde (Chelonia mydas) nuota verso il mare aperto nelle acque cristalline della laguna di Nengo Nengo, un piccolo atollo dell’arcipelago delle Tuamotu, nella Polinesia Francese; il ghigno clownesco di un pesce pappagallo arcobaleno (Scarus frenatus) al largo del Queensland, in Australia; banchi di diverse specie di pesci trovano riparo tra i rami di un corallo Acropora palmata, una specie in pericolo, nel cuore dei Giardini della Regina (Jardines de la Reina), a Cuba, una delle più grandi aree protette incontaminate dei Caraibi, celebre per la sua straordinaria biodiversità; coralli che compongono un capolavoro di arte astratta nel Tubbataha Reef National Park, dichiarato Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 1993 e considerato un esempio unico di barriera corallina, che ospita oltre 300 specie di coralli e 400 di pesci.

Il catalogo della mostra è realizzato da Società Editrice Allemandi.   
La mostra ha il patrocinio del Comune di Firenze. 
Orari  
Da martedì a domenica ore 10-19.30, lunedì chiuso
Aperture straordinarie: 8 dicembre, 26 dicembre, 29 dicembre, 31 dicembre (con chiusura anticipata ore 16.00), 5 gennaio, 6 aprile
La mostra sarà chiusa il 25 dicembre.
Biglietti 
Intero 10 euro; Ridotto 5 euro per: Gruppi superiori a 10 persone, giovani UE dai 18 ai 24 anni, soci Touring Club Italiano, FAI, soci Unicoop, possessori del biglietto intero dei Giardini Boboli-Bardini, clienti e dipendenti di Intesa Sanpaolo, possessori del biglietto Gallerie d’Italia e della card ALUMNI Gallerie d’Italia ACADEMY. Gratuito per: Ragazzi fino a 17 anni, diversamente abili e loro accompagnatori, giornalisti, guide turistiche, possessori Firenze Card; classi scolastiche incluso due insegnanti con prenotazione al call center 055 2989816 di Firenze Musei. 
Per i possessori del biglietto della mostra a Villa Bardini è previsto l’ingresso a tariffa ridotta nelle sedi Gallerie d'Italia di Milano, Napoli, Torino e Vicenza.