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La nostra collaboratrice ci propone la recensione del nuovo lavoro del trio pavese: “Discretamente a pezzi”, uscito per La Stanza Nascosta Records. Il consiglio di Misia: da ascoltare.

È un vero e proprio teatro magico per anime solitarie, quello che portano in scena i pavesi Nylon. Un teatro in cui, sotto lo sguardo benevolo di Tom Waits, fra chitarre e violoncello, s’intrecciano rock, folk e canzone d’autore per raccontare storie che odorano di smarrimento, sbronze, artisti derelitti, bettole di provincia e nottate infinite.”  Così Paolo Bonfanti, scrittore, con il quale non si può che concordare dopo aver ascoltato il nuovo lavoro del trio pavese, “Discretamente a pezzi”, uscito per i tipi de La Stanza Nascosta Records.

L’album è stato anticipato dal singolo “Alleluja”, un accattivante blues-rock con inserti disco-music sul tema-drammatico- degli abusi nella Chiesa, accompagnato dal videoclip ufficiale per la regia di Lu Magarò e Gabriele Zanoncelli.
Fra gli episodi più riusciti dell’album Isadora, ispirato alla vicenda umana e artistica dell’ étoile Isadora Duncan, con il cammeo vocale della bravissima Beatrice Campisi; Il Mostro, che intreccia luce e ombra, amore e morte in un testo  crepuscolare, che sembra richiamare alcuni versi di Marino Moretti, anche nell’uso transitivo e letterario del verbo schiumare (La luce bassa che schiuma il sentiero sterrato/ L’afa distorce i contorni e modifica i suoni/ Le biciclette si inseguono di desiderio/ Lo sferragliare è un incedere di campanelle) e la parodistica Rudy Tremolo.

Dulcis in fundo, Circo Malinconico, un explicit degno di nota, che si fa manifesto filosofico del trio: “Signore e signori lo spettacolo comincia/ Di questa giostra assurda non ne avrete mai abbastanza/Clown e trampolieri bertucce e giocolieri e su tutti una banda che nel mondo è già leggenda/ Signore e signori lo spettacolo già avanza/Tutti in piedi un applauso alla stravaganza/Ridicoli e laconici grotteschi ed ironici è il circo malinconico che arriva in caravan.

In definitiva “Discretamente a pezzi”, con un prezioso art booklet firmato dalla visionaria paper artist Michela Alesi, si muove felicemente tra Capossela e Bandabardò, con sviluppi inediti e una vena narrativa dissacrante.
Da ascoltare.