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La nostra collaboratrice ci racconta l’album d’esordio della band lucana dove una storia personale e una storia collettiva si tengono per mano. Un sound essenziale e voci volutamente naturali per un approccio da garage band che vuole sottolineare l’autenticità degli intenti e la vocazione live dell’album.

Storia personale e storia collettiva si tengono per mano in “Resisteremo”, album di esordio della band lucana “La Città Brucia”, che firma un lavoro resistenziale e autentico, alla ricerca di una pacificazione da un quotidiano difficile, costellato di storture.
Un messaggio di resilienza, un invito a cogliere la bellezza delle storie minime e delle piccole cose, senza lasciarsi disorientare dalla perdita di senso del postmoderno.
Un sound essenziale e voci volutamente naturali per un approccio da garage band che vuole sottolineare l’autenticità degli intenti e la vocazione live dell’album.
Registrato e masterizzato in Sardegna dal produttore Salvatore Papotto, presso gli studi de “La Stanza Nascosta Records”, editato e mixato da Antonio Pennetta presso “Eclissi Studios”, “Resisteremo”, a livello di sonorità, vede coesistere reminiscenze di grunge, hard rock e heavy metal anni ’90, progressive rock e metal, pop punk e indie rock, con una godibilissima spruzzata di pop-rock.

Estremamente potente “Calci in faccia”, che sembra rompere gli schemi tradizionali della forma canzone; immediata e dirompente “Qualcosa di semplice”; intima e cruda “L’abitudine”, quasi una profezia autoavverante; sarcastica e lucida “Cosa sarai”, una sorta di manifesto di resistenza urbana che grida-fortissima- la necessità di sottrarsi dai meccanismi subdoli e fagocitanti del virtuale.
Un album necessario.
foto tratte dal video














