Riceviamo e pubblichiamo
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Fino al 19 aprile 2026 alla basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta l’esposizione, curata da Achille Bonito Oliva con Vittoria Mainoldi, approfondisce il rapporto dell’artista con la grafica, la parola e le tecniche di stampa.

Le sperimentazioni artistiche del pittore catalano, protagoniste della mostra Joan Miró: per poi arrivare all’anima alla basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta di Napoli, si presentano tra le più interessanti attrazioni culturali e artistiche del periodo natalizio nel capoluogo campano.
Inaugurata lo scorso 5 dicembre rimarrà aperta fino al 19 aprile 2026, nel lungo periodo tra Natale e Pasqua, l’esposizione organizzata da Navigare srl, e curata da Achille Bonito Oliva con Vittoria Mainoldi, propone un viaggio attraverso la ricerca espressiva dell’artista di Barcellona, soffermandosi sul suo rapporto con la parola, la grafica e le diverse tecniche della stampa, con oltre 100 opere provenienti da collezioni private, tra litografie, acqueforti e acquetinte, realizzate tra il 1950 e il 1981.
Sette le aree tematiche del progetto espositivo: Miró e il mondo dell’editoria, che evidenzia l’interazione tra arti visive e letteratura, il ruolo del libro come spazio di sperimentazione e la democratizzazione dell’arte attraverso la stampa e i libri d’arte; Mirò litografo, con l’importanza della litografia come mezzo di invenzione artistica e la sua evoluzione nei volumi Lithographe I e Lithographe II.

La terza area tematica, Femmes, Oiseaux, Personnages, vede la presenza della figura femminile, della natura (in particolare gli uccelli) e dei “Personnages”, ovvero creature ibride e universali. Nella quarta area, Scrittori, Artisti, Amici, si evidenziamo i rapporti con poeti, scrittori, artisti e l’importanza della dimensione collettiva e relazionale nel suo percorso creativo, mentre in Musica e teatro, il focus è l’interesse per le sperimentazioni musicali e teatrali, le collaborazioni con musicisti e la realizzazione di copertine discografiche. La parte dedicata a Ubu Roi si compone delle litografie dedicate al celebre personaggio creato da Alfred Jarry e, infine, con Parole e segni si racconta il linguaggio visivo come forma di poesia, l’uso di segni e simboli come alfabeto personale e la libertà interpretativa lasciata allo spettatore.
Tra le principali opere esposte, si distinguono le litografie a colori Centenario Mourlot (1953), riferimento fondamentale per la collaborazione tra Joan Miró e la storica stamperia Mourlot; Serie II, blu e rosso (1961), esempio della ricerca cromatica e gestuale di Miró negli anni Sessanta. Los vigias (Les guetteurs) (1964), opera di grande formato e impatto visivo; Midi le trèfle blanc (1968), acquaforte acquatinta a colori, rappresenta la sperimentazione di Miró con le tecniche incisorie, e Oda a Joan Miró (1973), omaggio all’artista e sintesi della sua poetica. Tra le numerose opere, anche riproduzioni di copertine di libri, cataloghi di mostre e copertine di LP illustrate da Joan Miró.

La rassegna, che gode del patrocinio del Comune di Napoli, del Consolato di Spagna e dell’Instituto Cervantes e della collaborazione di Lapis Museum, si svolge con Approvazione delle opere da parte dell’Estate Joan Mirò
La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì ore 9:30 – 19:30; sabato, domenica e festivi: 9:30 – 20:30.
Costo biglietto intero: giorni feriali 13 euro; fine settimana e festivi 15 euro.
Vendita online: ticketone.it. Info: www.navigaresrl.com









