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Intervista con l’artista che recentemente è uscito con il brano “Veterano” che racconta un percorso lungo anni, fatto di domande, intuizioni e frammenti di vita. Di questo suo singolo, di musica e di progetti futuri ne ha parlato rispondendo alle nostre domande?

Con un approccio sincero e personale, Er Pablo torna con “Veterano”, un brano che racconta un percorso lungo anni, fatto di domande, intuizioni e frammenti di vita. Il pezzo nasce da una scrittura lenta e stratificata, dove ogni parola ha trovato il suo posto nel tempo. Al centro, il senso del combattere e la fatica di farlo senza un motivo chiaro, senza neanche una storia da lasciare in eredità.
Intervistato da Ottiche Parallele Magazine, Er Pablo parla della sua visione della musica come linguaggio emotivo e universale, del rapporto con la cultura hip hop e della volontà di restituire al pubblico emozioni che partono da lui, ma possono diventare di tutti. “Veterano” è solo l’inizio di un nuovo capitolo: tra singoli in uscita e un EP in lavorazione, l’artista si prepara a tornare con nuovi progetti, sempre in equilibrio tra urgenza espressiva e ricerca personale.

Ciao Pablo, benvenuto sulle pagine di Ottiche Parallele Magazine! Quando nasce il tuo amore per la musica?
Credo che ci siano molti modi di amare, e molti modi diversi per amare la musica. Non saprei indicare un momento in cui mi sono innamorato della musica, è sempre stata parte della mia vita. Ricordo che da piccolo per me la musica era quella che sentivano i miei genitori e i miei fratelli, io sono l’ultimo di 5 figli e tutti quanti a casa ascoltano musica diversa. Ci vorrebbero ore per parlare di tutte le influenze che ho avuto dalla mia famiglia, se amo la musica è solo grazie a tutte le volte che abbiamo condiviso cuffiette e cd. Ho iniziato ad avere un mio gusto musicale circa a 6/7 anni, quando ho scoperto l’hip hop. Non voglio essere banale e dire che il rap mi ha cambiato la vita, ma sicuramente ha cambiato il modo in cui la leggo. Non so se avrei iniziato l’avventura di provare a fare della musica una ragione di vita se non avessi conosciuto tutto quello che è la cultura hip hop, che per molti versi è sempre stata presente nella mia quotidianità. Partendo proprio da quella cultura e dalla mia immensa curiosità ho iniziato ad ascoltare generi di musica totalmente diversi ma, che in un modo o nell’altro, ho sempre considerato una espressione di rap.

Cosa rappresenta per te la musica in generale e il tuo fare musica in particolare?
Io credo che la musica sia una lingua universale. Una forma d’arte che non conosce limiti. La musica è capace di dare all’ascoltatore l’occasione di perdersi in un mondo che esiste solo quando ci si è dentro. Forse il bello della musica è questo, il fatto di non poterla vedere, non poterla toccare e comunque sentirla presente nella vita di tutti i giorni. Vengo definito cantautore. Io in realtà mi considero un interprete della musica, per me fare musica non è nient’altro che rappresentare le emozioni che la musica mi trasmette nel momento in cui la scrivo.

Quali musicisti hanno ispirato il tuo stile e la tua musica?
Non direi che mi ispiro ad artisti in particolare per la mia musica, tendo a prendere ispirazione dai dettagli della vita e dalle persone che incontro. La mia musica è caratterizzata totalmente da questo, dalla mia visione dei dettagli della vita. Gli artisti che amo sono innumerabili, Primo Brown, Danno, Brusco, Piotta, I Villa Ada Posse…ma anche i Modena City Rambles, Radici nel cemento, i Cani… Potrei andare avanti ore solo per gli artisti italiani. Ho a cuore tutti gli artisti, da quelli che ancora non conosco a quelli di cui so dirti vita e morte. Se ne avessi la possibilità vorrei confrontarmi con tutti loro per parlare dei loro testi e della mia interpretazione di essi. Non so se riesco a trasmettere il concetto, ma per me gli artisti non sono semplici persone, sono punti di vista diversi dal mio che rappresentano mondi alieni in cui io posso solo provare ad immergermi come spettatore.

Da poco è uscito il tuo nuovo singolo. Di cosa parla il brano e cosa vuole trasmettere?
Veterano è un brano che racconta molto di me. La scrittura del testo è durata circa cinque anni, e questo fa sì che vari momenti della mia vita si trovino all’interno del pezzo. Il ritornello è stata la prima cosa che ho scritto ma non c’era musica, era solo un testo. La prima strofa è nata circa 3 anni fa con anche il giro di chitarra, infine la seconda strofa quasi 1 anno dopo. Parla di molte cose, dell’amore, della fantasia, della guerra, sotto tutti i punti di vista. Il titolo deriva da questo, infatti, nell’ultima frase della strofa dico: “Che sono un guerriero senza nulla per combattere, sono un veterano senza storie strappa lacrime”. Questa frase per me rappresenta un concetto molto profondo, ovvero, a cosa serve la guerra se non sappiamo per cosa combattiamo, e soprattutto, a cosa ci serve la guerra se non ci lascia neanche una storia capace di strappare una lacrima a qualcuno. Questo concetto può essere interpretato in vari modi sotto molti punti di vista, ed è proprio questo il messaggio della canzone, lasciare all’ascoltatore una domanda in mente sperando che trovi risposta nella sua interpretazione del pezzo.

A questo singolo ne seguiranno altri o stai lavorando ad un album?
Ci sono molti singoli che stanno per uscire, sono il risultato del mio lavoro nell’ultimo anno. Non so dirvi se verranno tutti racchiusi all’interno di un album, ora mi sto concentrando sul dare ad ogni pezzo lo spazio che merita. Il prossimo pezzo che sentirete si chiama “L’alba dei pensieri” di cui spero di poter parlare qui con voi tra non molto. Per quanto riguarda quello che verrà dopo non voglio anticiparvi troppo, ma come sappiamo tutti, per avere l’alba dobbiamo avere una notte.

Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Non amo parlare di quello che non ho ancora fatto, ho tante idee che spero di realizzare. Spero di avere la possibilità di vedervi prossimamente sul palco per suonare e cantare tutti i pezzi che sono usciti e che usciranno in questi mesi. Stiamo già lavorando all’uscita di un EP che vedrà la luce tra non molto, sto ancora cercando il colore giusto che voglio dargli, ma la strada è segnata e come la musica io non mi metto limiti, il futuro sicuramente ci porterà tanta musica!

Ringraziamo Er Pablo per la disponibilità e Valentina Seneci di Red&Blue Music Relations per la preziosa collaborazione.