Oggi Ottiche Parallele Magazine si arricchisce di una nuova collaborazione, quella con Francesca ed Elena che ci racconteranno le loro esperienze di “cammino”, quelle che propongono sul loro blog “A passo di zampa”. Il loro primo racconto coincide con il primo cammino.

Dopo aver capito che in natura ci sentivamo davvero a nostro agio, dopo varie escursioni fatte in giornata e qualche notte passata in piccoli bivacchi sperduti tra i monti, decidiamo di organizzare il nostro primo cammino.
Ma da dove partire per organizzare un cammino? La nostra mente è subito corsa a quello di Santiago, che è il Cammino con la C maiuscola, quello a cui tutti pensano subito.
Come scoprirete imparando a conoscerci, il nostro più grande nemico è il tempo e quaranta giorni di ferie sono e probabilmente saranno, ancora a lungo difficili da ottenere. Abbiamo dovuto quindi metterci alla ricerca di cammini più brevi e più vicini a noi. E dieci anni fa, quando ci siamo messe in marcia, non era una cosa così facile: la cultura del movimento lento è stata riscoperta solo negli ultimi anni.
Prese dalla voglia di trovare comunque un sentiero conosciuto e in grado di regalarci più di quello che ci aspettavamo, scegliamo il famoso Sentiero Azzurro delle Cinque Terre.
Quindi iniziamo a tirare fuori tutto quello che secondo noi ci sarebbe servito per quattro giorni di cammino, scoprendo lungo la strada, che la metà delle cose che avevamo sulle spalle non sarebbe servita a nient’altro che a rendere lo zaino più pesante. Ma solo con il tempo e l’esperienza abbiamo imparato quanto poco basta per vivere e viaggiare, e quanto di quello che consideriamo necessario sia in realtà superfluo.
Scrivendo oggi questo articolo ci viene da sorridere pensando di aver diviso il sentiero in ben quattro tappe da un massimo di 7km al giorno prese dall’ansia di non riuscire ad arrivare alla fine prima del tramonto.

Distanze davvero ridicole contando che nei cammini che facciamo oggi arriviamo a percorrerne anche 20! Ma da qualche parte bisogna pur cominciare, giusto?
Lasciando la macchina alle nostre spalle a Monterosso la prima emozione che il cammino ci ha regalato è stato un misto di paura e adrenalina nel sapere che da quel momento in poi avremmo potuto contare solo sulle nostre forze per attraversare le Cinque Terre senza un veicolo a portata di mano che ci potesse “tirare fuori dai guai”.

Il secondo giorno invece abbiamo dovuto affrontare la nostra prima pioggia! Sapevamo che ci sarebbe stata questa possibilità dato che erano i giorni i Pasqua e si sa, che deve far brutto per forza!
Quindi eravamo provviste di coprizaino e k-way, ma in quel momento, anche solo per quattro gocce, ci siamo fatte prendere dall’ansia di percorrere una tappa bagnata e scivolosa, così abbiamo preso un treno e saltato parte della tappa. Senza immaginare cosa voglia dire davvero beccare brutto tempo in cammino! Cosa che ci è successa spesso nei pellegrinaggi futuri!
Ricordiamo bene anche la curiosità dei turisti nel vederci: dieci anni fa forse non era così comune vedere due ragazze con uno zaino da trekking e un lupo cecoslovacco al seguito. E invece nel corso degli anni abbiamo notato che sempre più persone hanno imparato a conoscere il mondo del turismo lento e veder passare un viandante non sembra più così strano!

Avevamo scelto questo cammino per la sua importanza e per suoi meravigliosi panorami, senza immaginare che la cosa più bella è stato capire che non si percorre solo un sentiero ma che passo dopo passo si impara ad avere la consapevolezza delle proprie forze fisiche e mentali! E a oggi di quelle sensazioni non possiamo più farne a meno.
Ora non abbiamo più paura di non avere una macchina vicino che ci possa salvare, anzi è la cosa più bella! Gli imprevisti ci saranno sempre e in qualche modo tutti si possono superare: che poi un cammino è fatto anche di questo, degli imprevisti che si possono trovare lungo la strada e ognuno di loro ci rende e ci ha reso sempre più forti! Ed è una sensazione bellissima.
Consigliamo a tutti di provare almeno una volta nella vita a percorrere un cammino, che non deve essere per forza quello di Santiago. Che sia di due giorni o di dieci ognuno di loro è capace di lasciare un segno indelebile e tornando a casa si ha la sensazione di essere diversi. Cosa vuol dire? Mettiti in cammino e poi sarai tu a raccontarlo a noi.
SENTIERO AZZURRO DELLE CINQUE TERRE (LIGURIA) Monterosso – Vernazza: 3.5 km Vernazza – Corniglia: 4 km Corniglia – Manarola: 7 km Manarola – Riomaggiore: 2 km |
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