Eccoci con lo  speciale dedicato alle mostre. Milano prorogata la mostra alla RIBOT Gallery. Ancona rende omaggio all’artista marchigiano. Roma: appuntamento con Eva & Franco Mattes e Martina Biolo.

“GUILHERME ALMEIDA. QUE SEJA O REFLEXO”
a cura di Oliviero Falconi e Manuela Parrinofino all’11 febbraio 2023
RIBOT gallery
Via Enrico Nöe 23 – Milano

Guilherme Almeida, Que seja o reflexo, RIBOT gallery
RIBOT annuncia che la mostra “Que seja o reflexo di Guilherme Almeida è prorogata fino a sabato 11 febbraio. Curata da Oliviero Falconi e Manuela Parrino, la prima personale in galleria dell’artista brasiliano presenta una serie di lavori inediti e concepiti per questa occasione espositiva. In mostra due cicli pittorici accomunati dalla presenza della figura umana: “ONEGRO  e “Destruição dos Mercados”. Si tratta di una serie di ritratti eseguiti con colori acrilici stesi con decisione così da conferire una particolare matericità al quadro. Il piano superiore ospita la serie di opere intitolate “ONEGRO: ritratti di gruppi o di coppie colti in momenti “leggeri”, di svago, di divertimento, di affetto. Sono generalmente persone conosciute dall'artista, corpi che emergono dai ricordi d’infanzia dello stesso Almeida, come a voler idealmente comporre un album familiare. Al piano inferiore i dipinti del ciclo “Destruição dos Mercados I, iniziato nel 2019, opere realizzate su pagine di giornale e dedicate in prevalenza a personaggi famosi nell’ambito della cultura brasiliana. In questa seconda serie i volti e i corpi sono dipinti sopra gli annunci, le notizie e le pubblicità: i ritratti inusuali e iconici occupano così gran parte della pagina oscurando i contenuti e riportando al centro il proprio essere. Che siano noti oppure no, i personaggi che Almeida dipinge hanno dei curiosi aspetti in comune. Nessuno di questi ha occhi definiti, piuttosto macchie tondeggianti e scure, tutti presentano una splendente dentatura dorata e appaiono definiti da una linea di contorno nera e netta che semplifica e universalizza le forme. Questi dipinti si collocano in una dimensione artistica memore dell’immaginario pop, ma anche delle ricerche nate a cavallo tra anni Novanta e Duemila che hanno saputo generare un nuovo rapporto tra la pittura, la scultura e la cultura urbana. È in queste ricorrenze che troviamo il senso del lavoro dell’artista, il messaggio sotteso alla sua pittura così universale eppur saldamente radicata in un contesto socio-culturale preciso. Queste figure rappresentano al contempo se stesse e tutta la loro comunità, con l’intento di superare i luoghi comuni attraverso cui la cultura brasiliana è nota ai più e di proporre una storia nuova. I “sorrisi dorati” sono invece lì a ricordare le vicende del passato, un riferimento sottile alla drammatica storia di schiavitù che il popolo brasiliano ha attraversato e da cui intende emanciparsi. Il sorriso è anche il tema dello special project creato in occasione della mostra: otto piccoli dipinti dedicati a questa particolare azione che rimanda alla barbara consuetudine degli schiavisti, soliti valutare le proprie vittime sulla base della qualità dei denti e, al contempo, fa immaginare un futuro di riscatto. Orario: da martedì a venerdì / dalle ore 15 alle 19.30 - sabato dalle 11.30 alle 18.30 - anche su appuntamento - www.ribotgallery.com - info@ribotgallery.com - T. +39 0236565235 - M. +39 3470509323

“CARLO MARATTI
 Strategie comunicative e promozione della propria opera”
a cura di Stefano Papetti
20 gennaio – 10 aprile 2023
Pinacoteca Civica “F. Podesti”
Ancona
 

Carlo Maratti, San Bernardo ricompone lo scisma tra Innocenzo II e Vittore IV antipapa, modello per la pala di Santa Croce in Gerusalemme, Milano, Collezione Giorgio Baratti
Dopo la tappa di Camerano, città d’origine di Carlo Maratti, anche Ancona rende omaggio all’artista marchigiano in attesa dell’importante anniversario del 2025 che ne celebrerà i quattrocento anni dalla nascita. Una mostra che spazia tra dipinti, disegni e stampe e che vuole far conoscere l’attività artistica di Maratti e la promozione che fece della propria opera. Il percorso espositivo viene arricchito dalla presenza di un bellissimo disegno autografo proveniente da Osimo, preparatorio per la grande pala d’altare Madonna con Bambino e Santi conservata proprio alla Pinacoteca Civica di Ancona, È la prima volta che il disegno lascia Osimo per essere messo a confronto con l’opera pittorica a cui ha dato vita: un’occasione unica per osservare dal vero l’accuratezza che Maratti poneva nella preparazione delle tele soprattutto quando, come in questo caso, bisognava ottenere dal committente l’approvazione prima di iniziare a dipingere. Carlo Maratti, marchigiano di nascita ma romano d’elezione e celebrato in vita come il massimo pittore del suo tempo, è una figura centrale della pittura italiana della seconda metà del Seicento. Nel 2025 ricorrerà il IV centenario della sua nascita e, in attesa di queste grandi celebrazioni, nel 2022 ha preso il via la mostra itinerante “Carlo Maratti. Strategie comunicative e promozione della propria opera” che, dopo una prima tappa a Camerano, sbarca ad Ancona per far conoscere al grande pubblico l’opera dell’artista, il modo in cui seppe promuoversi e le importanti influenze che ebbe nella produzione artistica dei secoli successivi, riuscendo nel difficile compito di conciliare le due opposte tendenze artistiche del tempo: il classicismo mediato da Raffaello e la magniloquenza del barocco. L’esposizione composta da 29 opere autografe tra dipinti, disegni e stampe, intende proprio affrontare per la prima volta questo aspetto non marginale della sua attività, ovvero la capacità di rielaborare i medesimi motivi per soddisfare committenti diversi, riuscendo a dare nuova forma ai contenuti della tradizione iconografica, e diventando oggetto di repliche uscite dalla sua stessa bottega - in qualche modo da lui stesso autorizzate - ed incisioni che hanno favorito la diffusione delle sue immagini.

QUOTIDIANA
Paesaggio
“Eva & Franco Mattes”
da una riflessione di Nadim Samman, curatore al KW Institute for Contemporary Art di Berlino

Portfolio

“Martina Biolo – Tana”
20 gennaio – 12 marzo 2023
Museo di Roma a Palazzo Braschi

Piazza San Pantaleo, 10 – Roma

Eva&FrancoMattes
Nell’ambito di QUOTIDIANA al Museo di Roma a Palazzo Braschi, il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea promosso dalla Quadriennale di Roma e da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dal 20 gennaio al 12 marzo 2023 per la sezione PAESAGGIO apre al pubblico la mostra del duo artistico Eva & Franco Mattes (Brescia 1976), mentre per la sezione PORTFOLIO, sarà esposta dal 20 gennaio al 12 febbraio 2023 l’opera  Tana, della giovane artista Martina Biolo (Padova 1996). QUOTIDIANA rientra nel Programma dei 95 anni della Quadriennale, per il quale la Quadriennale di Roma ha ricevuto un contributo da parte di Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali. Nella sezione PAESAGGIO, la mostra di Eva & Franco Mattes trae origine da una riflessione di Nadim Samman, curatore al KW Institute for Contemporary Art di Berlino, che affronta criticamente alcuni aspetti della ricerca del duo artistico, una delle più interessanti del XXI secolo secondo il curatore. Il duo bresciano, infatti, è stato tra i primi a interrogarsi sulle implicazioni dell’iperconnessione e sulle tensioni generate dall’interferenza tra le dimensioni online e offline. Nella sezione PORTFOLIOMartina Biolo  presenta Tana(2020), un’opera scultorea in cui l’artista riproduce i cuscini del divano della sua casa d’infanzia, disponendoli come nei rifugi costruiti dai bambini per nascondersi e creare uno spazio di protezione all’interno delle mura domestiche. Martina Biolo utilizza il lattice quasi come un tessuto, valorizzandone le caratteristiche materiche, molto somiglianti a quelle della pelle umana. Ad accentuare questa somiglianza contribuiscono gli ematomi riprodotti dall’artista sulla superficie, che la avvicinano a una dimensione organica, corporale e sensuale. L’opera appare come una reliquia di un passato a cui il corpo dell’artista rimane simbolicamente e materialmente aggrappato, e che ne registra i traumi e il vissuto. A questo proposito, Biolo afferma come, spesso, le sue opere abbiano la valenza di “spettri”, tentativi di far apparire qualcosa che preme insistentemente dal passato per rivendicare la sua persistenza nel presente. Orario: dal martedì alla domenica, ore 10.00 - 19.00 - Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura - Giorni di chiusura:  lunedì, 1° maggio, 25 dicembre – Ingresso Gratuito.