Nei weekend del 13 e 14 e del 20 e 21 maggio 2023, con Visit Emilia visite guidate e aperture straordinarie per scoprire i dietro le quinte, le arti, le misteriose vicende dei teatri emiliani. Oggi andiamo alla scoperta di quelli in provincia in Piacenza.

Quante vite e quante storie sono state rappresentate sul palco di un teatro. Ma ce ne sono altre vissute oltre il sipario e lo spettacolo: vicende e aneddoti sconosciuti ai più, che destano curiosità. Proprio come i dietro le quinte, quei luoghi del teatro nascosti al pubblico, e spesso sorprendentemente ricchi di arti, di opere e di racconti legati a grandi personaggi della storia. L’Emilia, la terra dove aleggiano le note di Giuseppe Verdi, di Arturo Toscanini e di altri musicisti illustri, torna a celebrare i suoi gioielli storici con Teatri Aperti, un viaggio esperienziale – nei weekend del 13 e 14 e del 20 e 21 maggio 2023 – tra le meraviglie architettoniche ed artistiche di 13 teatri storici emiliani.

Un viaggio organizzato da Visit Emilia – la Terra dello Slow Mix, unica ed eclettica tra cultura, natura ed enogastronomia -, che invita a partecipare alle aperture straordinarie e alle visite guidate negli antichi teatri delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. «Un’occasione unica – spiega Cristiano Casa, Presidente di Visit Emilia – di conoscere i teatri dell’Emilia non solo come luoghi di cultura, ma anche come patrimonio storico e artistico, entrando nei posti normalmente inaccessibili al pubblico. Un’opportunità per andare alla scoperta anche delle altre bellezze di Emilia, come i castelli, i borghi, le città d’arte e assaporare la tipica enogastronomia». Sul sito www.visitemilia.com c’è l’elenco dei teatri che aderiscono all’iniziativa, le date e gli orari di visita (gratuite o a pagamento), oltre alle modalità di prenotazione.

È stupore per gli occhi e per l’anima il Teatro Municipale di Piacenza, che Stendhal definì il più bel teatro d’Italia e che il 20 e il 21 apre eccezionalmente per Teatri Aperti. Raffinato, con la sua struttura all’avanguardia, fu il primo, nel 1895, ad essere interamente illuminato da lampade a energia elettrica. La sua sala a forma di tre quarti d’ellisse fu un’innovazione nell’Ottocento, grazie all’opera di Lotario Tomba che rivoluzionò i principi della canonica architettura teatrale europea. A seguire, negli stessi giorni, si potranno ammirare gli affreschi nella Sala dei Teatini, un tempo chiesa di San Vincenzo, appartenuta, appunto, all’Ordine dei Teatini. Affreschi che per anni sono stati inaccessibili e poi recuperati come le opere lignee e della facciata grazie ad una grande opera di restauro.

Oggi moderno auditorium, all’avanguardia per soluzioni tecniche ed acustica, è stato scelto comesala prove dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta dal Maestro Riccardo Muti, che a Piacenza ha sede. In un vicolo tra via Castello e via Taverna, rivela nella propria architettura le origini sacre di tempietto protoromanico il Teatro San Matteo, visitabile il 20 e 21 maggio. Dopo la trasformazione in chiesa dell’ospizio di San Matteo, nel Novecento, l’attuale teatro fu adibito a sala cinematografica intitolata al maestro Verdi, che ospitava non solo avanspettacolo, ma anche un più impegnativo repertorio di prosa. Quali segreti verranno fuori dalle sue quinte?
Il 21 maggio, a Piacenza, si può visitare anche il Teatro dei Filodrammatici, edificio storico della città, costruito nel Cinquecento, quando le monache cistercensi ne fecero una chiesa a pianta basilicale con una sola navata coperta da una volta a botte.

Di fianco alla chiesa fu realizzato il convento per le monache attualmente trasformato in sede del Conservatorio e dedicato al musicista piacentino Giuseppe Nicolini. Durante il governo di Maria Luigia d’Austria, la struttura fu destinata ad usi militari, in seguito a scuola di musica, poi divenne una tipografia. Solo nel Novecento, fu convertita in teatro, con l’inserimento di una platea con loggiato, un ampio palcoscenico e la facciata in stile liberty.
Allontanandosi dalla città Piacenza, fino a Pontenure, il 14 maggio si scopre il Teatro Serra di Parco Raggio, teatrino bomboniera con palcoscenico in muratura e decorazioni floreali che si trova accanto alla dimora denominata “Villa Fortunata”.

Spettacolare è la modanatura curvilinea che separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico. A Castel San Giovanni c’è un altro gioiello, che si può visitare il 20 maggio: il Teatro Verdi con il suo bellissimo foyer con le antiche volte a crociera e la sala riadattata all’aspetto della chiesa originaria. Fu inaugurato nel 1823 e vide nel 1841 il debutto di Anna Maria “Marietta” Baderna, stella della danza famosa in tutto il mondo.

Considerato tra i più piccoli al mondo, il Teatrino del Castello di Vigoleno fu realizzato per volontàdella principessa Maria Ruspoli di Gramont (proprietaria del maniero tra il 1922 e il 1934) dall’artista russo Alexandre Jacovlef che decorò le pareti della sala con tinte vivaci e disegni esotici rappresentando animali, maschere, figure danzanti dalla connotazione simbolica, musici e dame in abiti settecenteschi, tra cui ritrasse la stessa principessa e una fitta vegetazione con tralci. Al centro della scena una rappresentazione stilizzata del borgo medioevale riconduce al realismo magico di Gino Severini. Si può visitare in tutte le giornate di Teatri Aperti. Aperto nel fine settimana del 13 e 14 maggio, inoltre, il 20 e 21 maggio, il borgo di Vigoleno ospita Vinoleno, il festival del vin santo dei Colli Piacentini.
Per informazioni: Visit Emilia
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