Oggi è la Giornata Internazionale della Donna.
È facile cadere nel banale e nel retorico, usare frasi trite e ritrite ed è una situazione che non vorrei percorrere.
C’è solo una parola che non è solo da promettere ogni 8 marzo per poi lasciarla cadere nel vuoto negli altri 364 giorni, una parola da dimostrare in ogni sacrosanto momento: RISPETTO.
Non possiamo pensare che basta donare un rametto di mimosa e sentirsi a posto con la coscienza, bisogna rispettare la donna e omaggiare la donna della mimosa è solo un gesto e non un comportamento.
Rispetto, non a parole ma con i fatti.
Non spendo altre parole perché, appunto, rischio di cadere veramente nel banale pertanto dedico a tutte le donne una poesia attribuita al grande bardo William Shakspeare e l’immagine di un’opera della street artist Laika.

Per tutte le violenze consumate su di lei
per tutte le umiliazioni che ha subito
per il suo corpo che avete sfruttato
per la sua intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata
per la libertà che le avete negato
per la bocca che le avete tappato
per le ali che le avete tagliato
per tutto questo
in piedi, Signori, davanti a una Donna.
E non bastasse questo
inchinatevi ogni volta
che vi guarda l’anima
perché Lei la sa vedere
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori,
ogni volta che vi accarezza una mano
ogni volta che vi asciuga le lacrime
come foste i suoi figli
e quando vi aspetta
anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra nella stanza
e suona l’amore
e quando vi nasconde il dolore
e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano
per aiutarla
quando Lei crolla
sotto il peso del mondo.
Non ha bisogno
della vostra compassione.
Ha bisogno che voi
vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate
che il cuore calmi il battito,
che la paura scompaia,
che tutto il mondo riprenda a girare
tranquillo
e sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su
in modo da avvicinarvi al cielo
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove, Signori,
non la strapperete mai.

PS: esistono varie versioni di questa poesia e ne ho scelta una. La poesia è attribuita da alcuni a Shakespeare altri a Cervantes. Non entro nel merito e l’ho condivisa per il forte significato.