Eccoci con lo speciale dedicato alle mostre. Proroga a Firenze, al Museo degli Innocenti, e a Roma, da Gagosian. Al Museo Cinese di Parma “The Homo Sapiens 3”.
“ESCHER”
a cura di Federico Giudiceandrea e Mark Veldhuysenfino al 7 maggio 2023
Museo degli Innocenti
Piazza Santissima Annunziate, 12 – Firenze

Dalla sua apertura lo scorso 20 ottobre, sono oltre 100mila le presenze registrate alla grande mostra Escher presso il Museo degli Innocenti di Firenze. Una mostra che conferma il grandissimo e sempre crescente successo di Escher tra il vasto pubblico tanto da essere uno degli artisti più amati in tutto il mondo. E, in via eccezionale e viste le numerosissime prenotazioni, Arthemisia e il Museo degli Innocenti hanno deciso di prorogare la mostra fino al prossimo 7 maggio per estendere a tutti la possibilità di poter entrare nel mondo del genio olandese e – attraverso le sue circa 200 opere e i lavori più rappresentativi – conoscerne la vita, i viaggi, le ispirazioni e le opere più iconiche. Con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation, Maurits e In Your Event, ed è curata da Federico Giudiceandrea - uno dei più importanti esperti di Escher al mondo – e Mark Veldhuysen, CEO della M.C. Escher Company. La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, partner Mercato Centrale, Barberino Designer Outlet e Unicoop Firenze, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner QN La Nazione, radio partner Radio Monte Carlo, educational partner Laba e media coverage by Sky Arte. Il catalogo è edito da Maurits.
“ADAM MCEWEN – XXIII”
a cura di Alberto Mattia Martini
fino al 22 aprile 2023
Gagosian
Via Franceso Crispi, 16 – Roma

Gagosian annuncia la proroga di XXIII, una mostra di nuovi dipinti di Adam McEwen, la prima dell'artista con la galleria in Italia, che ha aperto al pubblico venerdì 10 febbraio e sarà visitabile sino a sabato 22 aprile 2023. Protagonista delle opere in XXIII è la penna a sfera, oggetto onnipresente della vita contemporanea e icona del design moderno. Trasformandone le sagome trasparenti ed esagonali in rappresentazioni piatte e schematiche, McEwen enfatizza sia l’aspetto lineare che il potenziale creativo di questi oggetti attraverso la pittura acrilica. Dalle dimensioni leggermente più grandi di una persona di alta statura, le composizioni di questi dipinti suggeriscono relazioni sia meccaniche che figurative. Nella loro decontestualizzazione del quotidiano infatti, i dipinti Bic di McEwen si ricollegano alle opere passate dell’artista: dalle sculture a grandezza naturale di oggetti fresati in grafite ai necrologi di persone viventi, questi ultimi al centro della sua mostra personale in corso presso Gagosian Londra dal 26 gennaio all’11 marzo 2023. Le opere richiamano inoltre l’appropriazione del disegno meccanico nella pittura di artisti quali Francis Picabia, Marcel Duchamp e Roy Lichtenstein. Nella sala principale sette tele rettangolari di identiche dimensioni sottolineano interrelazioni compositive e simboliche: contemporaneamente aggressive e giocose, le opere sembrano suggerire idee e strutture sociali in competizione. Accomunate da sfondi violacei, presentano tinte che vanno dal lavanda al porpora, applicate alternativamente come strati monocromatici e passaggi pittorici in contrasto deciso con le linee delle penne. Il porpora è un colore associato alla storia di Roma fin dall’antichità, dai senatori e imperatori dell’antico impero alle vesti liturgiche, mentre le linee incrociate tracciate dalle penne in molte delle opere ricordano i numeri romani del titolo della mostra. Disposte in precise linee parallele, le penne a inchiostro rosso di Materiel (2023) puntano verso il basso in una configurazione diagonale che trasmette un senso di ordine militaresco. In Kling Klang (2023) si incrociano tra loro penne a inchiostro nero e rosso le cui linee intrecciate ricordano una sorta di danza o di esercizio fisico. In Dodger (2023), il senso di regolarità e ordine è messo in discussione da una penna che rompe i ranghi, mentre Good Night (2023) sostituisce le linee rette delle penne con forme fantasticamente ondeggianti. Il dipinto più grande della mostra, Big Spear (2023), ricorda la mischia di lance nella Battaglia di San Romano di Paolo Uccello (c. 1435–40, Uffizi, Firenze), un’opera chiave del Maestro rinascimentale per la definizione delle potenzialità della prospettiva lineare. In un’altra sala opere ovali giocano con la forma geometrica che caratterizza la galleria. La disposizione delle penne in questi dipinti assume la forma della croce in Colosseo No.1 (2023), dell’Uroboro, il serpente che si morde la coda in Colosseo No.3 (2023), e del numero 8 o segno dell’infinito in Colosseo No.5 (2023), simboli che risuonano con la storia di Roma e non solo.
“THE HOMO SAPIENS 3” di Arturo Delle Donne
Xylon – Acquerelli, pitture, libri e poesie 2008/2021
fino al 2 aprile 2023
Museo d’Arte Cinese ed Etnografico
Viale San Martino, 8 – Parma

L’umanità in mostra: “The Homo Sapiens 3”, progetto fotografico e antropologico di Arturo Delle Donne. Al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma sono visibili 19 nuovi scatti fotografici di grandi dimensioni che si aggiungono alle prime quaranta già presentate al pubblico dal 2021. L’esposizione temporanea rimarrà visibile fino a domenica 2 aprile 2023. Il viaggio tra gli homo sapiens iniziato due anni fa, quando il fotografo Arturo Delle Donne cominciò a ritrarre donne, uomini, bambine e bambini delle più diverse etnie, accomunati dall'esperienza di un viaggio, forse definitivo, verso l'Italia, prosegue. Rappresentano un documento unico, etnografico, indicale. Sono sia fonte, sia elaborato ultimo e definitivo per consacrare la millenaria aspirazione dell'uomo a viaggiare conservando nel cuore le proprie radici. Queste vene di identità prendono forma in elementi materici e cromatici dati dagli abiti, dagli accessori, dalle acconciature e dalla prossemica di fronte all'obiettivo fotografico. Gli abiti in particolare, traccia denotativa di usanze, stili di vita, inclinazioni all'adattamento al luogo di origine, costituiscono un patrimonio che è conservato negli armadi di case della provincia italiana, nei bauli o nelle soffitte. Vere opere d’artigianato tradizionale che meritano di essere documentate, valorizzate, salvate dalle frange omologanti dei moti di globalizzazione. Per questi motivi, questo progetto espositivo trova la sua prima collocazione in un museo, a dimostrazione della vena conservativa e valorizzante degli elementi antropologici evidenziati da questo lavoro fotografico, il cui primo processo è stato la ricerca, il contatto e l'incontro delle persone da fotografare. Gli abiti indossati sono proprietà e orgoglio di chi si è reso disponibile a partecipare al progetto. Il nesso tra abito e individuo fotografato è dunque biunivoco, senza l'uno non esisterebbe l'altro. Il metodo utilizzato in questa ricerca ha comportato il passaggio da una prima fase con la ricerca delle persone da fotografare. La selezione è stata fondata sul possesso, da parte dei soggetti individuati, di un abito e accessori di proprietà. In un secondo momento si è realizzato l’incontro con il fotografo Delle Donne, all’interno del Museo d’Arte Cinese, orientato a creare un momento empatico. La prossemica davanti all’obiettivo è stata frutto della relazione creatasi tra l’artista e il soggetto, lasciando a quest’ultimo la più ampia libertà di scegliere la posa ultima dettata anche da retaggi culturali legati alla prossemica e alla profilmica.
L’obiettivo ultimo del progetto è riuscire a toccare tutti i Paesi del mondo, nelle sfumature delle diverse etnie, non spostandosi dal territorio italiano. Cercare con curiosità e rispetto ciò che alla fine, e non senza un iniziale pudore, viene mostrato all'occhio del fotografo e del pubblico. Gli orari di apertura del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico: da martedì a sabato: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 - domenica: dalle 15 alle 19. Ingresso: € 3 (standard), € 1,50 (under 18). Per prenotazioni visite guidate e laboratori didattici: info@museocineseparma.org