Una storia avvincente che guida il lettore verso le possibilità immaginifiche dell’animo umano, verso un’interiorità spesso in lotta con l’esterno edita da Miraggi Edizioni.
“Il richiamo del dirupo” è il romanzo di Mìcol Mei, uscito in libreria per la casa editrice torinese Miraggi Edizioni. Una storia avvincente che guida il lettore verso le possibilità immaginifiche dell’animo umano, verso un’interiorità spesso in lotta con l’esterno.
“Il richiamo del dirupo” e la decadente villa vittoriana in cui trova ambientazione il romanzo sono riflessi immediati della società e delle costrizioni a cui tutti gli individui sono chiamati costantemente, come immersi in un magma di solitudine e aspettative non rispettate: infatti, uno dei molteplici temi che l’autrice si fa carico di sviscerare attraverso questa prima fatica letteraria è sicuramente l’importanza fondamentale dell’ascolto (oltre l’ovvietà della morte che porta con sé l’albore di ogni speranza!).

Per addentrarci di più nel vivo del romanzo, si può dire che ne “Il richiamo del dirupo”, l’ascolto non è solamente inteso come qualcosa che proviene dall’esterno fin dentro di noi, né come un orecchio oggettivo che sia in grado di comprendere la verità una volta per tutte (anzi, nel romanzo di Mei niente sembra possedere la possibilità di essere compreso e afferrato definitivamente).
L’ascolto fondamentale che dovremmo soprattutto a noi stessi, messi nudi davanti alle nostre paure, al nostro passato, ai dolori che ci hanno resi e plasmati quelli che siamo. Compare lampante quanto i quattro protagonisti de “Il richiamo del dirupo” sono più il risultato dei loro errori che delle loro gioie, e il loro dolore, forse, non può che esser considerato come il risultato delle aspettative, spesso alimentate dall’esterno e dalle convenzioni, che essi hanno imposto a loro stessi.
Ma tutto nel romanzo potente e malinconico di Mìcol Mei è un invito a comprendersi, a non condannarsi, a non sentirsi incastrati in ciò che la società vuole per noi. È un inno alla ricerca di un equilibrio, alla liberazione dai vincoli e dalle catene: gli stessi vincoli letterari e stilistici da cui Mìcol Mei scappa. La sua non è letteratura convenzionale o mainstream, piuttosto un distillato di aulico e poetico dolore che invita adulti e più giovani a non sottovalutare mai il rispetto che ognuno di noi deve a sé stesso.
Mìcol Mei (1988), scrittrice, accanita cinefila e traduttrice, vive a Torino. Bilingue italiano/inglese (ma conosce anche diverse altre lingue), dopo anni di sperimentazioni artistiche con fotografia concettuale arricchita di interventi pittorici, che le sono valse differenti riconoscimenti e premi, si laurea in Relazioni Internazionali interessandosi per lo più di Antropologia e Cina. Per mantenersi gli studi lavora come libraia e posa come modella d’arte. Lavora nella comunicazione per l’arte contemporanea e come editor e traduttrice freelance. Scrive per anni articoli per differenti riviste specializzate di natura economico-sociopolitica, di tennis in rapporto alla cultura e di Asia in senso più ampio.
Titolo: Il richiamo del dirupo
Autrice: Mìcol Mei
Editore: Miraggi Edizioni
Link di vendita: https://www.amazon.it/richiamo-del-dirupo-Micol-Mei/dp/8833861597/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=20A95RT8UNFDL&keywords=il+richiamo+del+dirupo&qid=1675873410&sprefix=il+richiamo+del+dirupo%2Caps%2C125&sr=8-1