Il testo di Tamburini racchiude 30 storie emozionanti, che si fanno portavoce di una sana ribellione, laddove i diritti umani e civili vengono calpestati dai potenti. Ogni storia, è ambientata in epoche diverse, secondo i dettami e le usanze del tempo, tuttavia, ognuna di esse, sembra collegata da un filo nero sottile, che strisciando sotto la coltre fitta di nubi e terrore, unisce ogni vita, il cui sopruso è dietro l’angolo.

Il prezzo da pagare
di Stefano Tamburini
Editore: Il Foglio
Genere: Narrativa
Numero di pagine: 217
Anno di Pubblicazione: dicembre 2022

Non c’è solo l’orgoglio contro il pregiudizio, perché sarebbe fin troppo semplice se in qualche modo, alla fine, non arrivasse un conto, un prezzo da pagare. Spesso, anzi quasi sempre, molto alto. Perché non ci sono mai autostrade nella corsa verso il progresso, non ci sono quasi mai porte aperte quando c’è da chiedere rispetto, eguaglianza, giustizia e libertà. Anche nei Paesi cosiddetti dei “giusti”, quelli dove si va a votare e si sceglie chi governa, non sempre è tutto scontato, tutto “gratis”. E dunque c’è sempre un obolo, un pedaggio che diventa gabella per chi decide di combattere per diritti fondamentali, quelli umani, quelli della civiltà. In questo libro ci sono 30 storie di ribelli, in gran parte poco conosciute.
Il testo di Tamburini racchiude 30 storie emozionanti, che si fanno portavoce di una sana ribellione, laddove i diritti umani e civili vengono calpestati dai potenti. Ogni storia, è ambientata in epoche diverse, secondo i dettami e le usanze del tempo, tuttavia, ognuna di esse, sembra collegata da un filo nero sottile, che strisciando sotto la coltre fitta di nubi e terrore, unisce ogni vita, il cui sopruso è dietro l’angolo.
Con la storia di Jack Johnson, famoso pugile nero, il lettore si troverà completamente immerso in quell’ambientazione di ferocia e lotta, all’interno della quale era molto frequente assistere alle cosiddette “Battle Royal”. Esse erano vere e proprie sfide di pugilato, ai loro primordi erano combattute solo dai neri, e i bianchi, restando ai margini della strada, si divertivano nel giro delle scommesse. Questa quindi, una pratica, che sembrava ridursi ad una mera attività ludica per la classe più agiata, risultando l’unico modo per sfogare la rabbia e guadagnare qualche soldo da parte dei neri. Una disparità feroce, che viene fuori nel testo di Tamburini con piena efficacia.  La situazione sembra cambiare, quando Johnson sfida Tommy Burns, e vince contro quest’ultimo. Il match del secolo avverrà però contro James J. Jeffries. Saranno le cosiddette leggi di Jim Crow, le quali dividevano i neri dai bianchi in tutte le attività di vita quotidiana, a frenare in qualche maniera il successo splendente di Johnson. Quest’ultimo sarà infatti processato per “prostituzione applicata”, ma la sua storia resta l’emblema di una dura lotta contro il classismo, evidenziando tutte le brutture più accecanti di quella piaga sociale sempre esistita, dal nome razzismo di classe.

Stefano Tamburini

Con la storia di Alfonsina Morini il lettore potrà indagare in maniera profonda, l’abisso di pregiudizi infinito che ruota intorno alle donne di quel tempo, gli stessi, che ancora oggi rendono l’emancipazione femminile un fatto complicato. Alfonsina imbraccia una bici mezza rotta, e all’età di 14 anni vince la sua prima gara a Reggio Emilia. Sarà lei, la prima donna partecipante al giro d’Italia. La sua tenacia, si dimostrerà così predominante, tanto che, dinanzi alla rottura del manubrio della sua bici, in seguito a condizioni meteo avverse, si farà bastare il manico di una scopa, almeno per portare a compimento la sua gara. Attraverso la sua storia, si sottolinea di come il pregiudizio renda aspre alcune passioni, e di come soprattutto, intorno a certi settori, considerati “roba da maschi” dilaghi una forte repulsione per chi non vi è considerato biologicamente all’altezza. Di fatto, Tamburini si ritrova a raccontare non solo il pregiudizio maschile verso una giovane donna di talento, ma anche e soprattutto, il disprezzo femminile, verso una ragazza considerata “donna sbagliata”, perché in sella ad una bici. Il racconto di Alfonsina, abbraccia quindi una schiera di metafore, rendendo visibile e palpabile lo stupore maligno di chi lancia le sue parole al vetriolo, verso quelli che non si omologano, uscendo fuori da fila pareggiate e ben disposte. Un racconto interessante, che attraverso la storia di una giovane donna, esorta a non arrendersi mai, “pedalando” fino alla fine, anche sotto gli occhi armati di chi non accetta il cambiamento.
A dare man forte agli argomenti sul femminismo, è senz’altro la storia di Ondina, specialista del salto 80 ostacoli. La sua è una storia controversa, dove l’amicizia e la rivalità con la sua amica e nemica Claudia, la renderanno ciò che è veramente. Attraverso la sua storia, sottolinea l’autore, il progresso e una nuova strada sembrano prendere piede per tutte le atlete e donne del mondo.