Nuovo appuntamento con la segnalazione di alcune ultime novità discografiche – singoli, EP, album – di un tour e di un video: buona lettura.

le segnalazioni di oggi
SERRATI - “DALLE MANI”
DON SAID - “GIRASOLI”
SPERANZA - “WELCOME TO FAVELAS”
IL TOUR - CATERINA - “IN QUESTE STANZE PIENE”
IL VIDEO - FRANCO MUSSIDA - “DEMOCRAZIA SOLIDALE”

SERRATI
“DALLE MANI”
È in rotazione radiofonica “Dalle Mani” (etichetta discografica Step Musique Recherche – Smr), nuovo singolo della cantautrice SERRATI, brano che segue i singoli “Sottosopra”, “Maledité” e  “Imparo a cucinare” (accompagnato dal videoclip con protagonista la Drag Queen Peperita, finalista a Bakeoff Italia – GUARDA VIDEO). “Ogni fine può essere un inizio… forse! Può esserlo solo se si ha il coraggio di lasciar andare ciò che non ci appartiene più, il coraggio di scoprirci sempre nuovi, fedeli alla nostra temporanea verità – racconta l’artista, il cui brano è stato arrangiato da Lucio D’Alessandro – La verità cambia continuamente per chi è vivo, restare legati al passato è un modo per non affrontare il cambiamento del presente. Trasformare il fallimento in crescita richiede grande amore verso noi stessi e grande considerazione. In copertina un cuore, forse strappato dal petto di chi amavamo, forse il nostro tra le mani da accarezzare, osservare, riconoscere. Questo brano nasce come idea tanti anni fa, l’ho riscritto perché fosse in sintonia con ciò che sono diventata. C’è molto di vero e questa è la mia vittoria”. Serrati, cantautrice per metà abruzzese e metà salentina, intraprende giovanissima lo studio del pianoforte e si dedica in seguito al canto e alla recitazione, diplomandosi nel 2012 alla SDM – “La Scuola del Musical” di Milano, fondata da Saverio Marconi, portando in scena “Fame” al Teatro Nuovo nelle vesti di Serena Katz. Si esibisce nello spettacolo “On Broadway” al Teatro Carignano e al Teatro Colosseo di Torino, poi nel ruolo di Giulietta, nello spettacolo “Romeo e Giulietta on the water”.  Nel 2012 viene scelta per interpretare la parte di Maria in “West Side Story Expression”, con la regia di Giacomo Agosti, in scena all’Accademia delle Belle Arti di Brera; nel 2013/2014 è in scena al Teatro San Babila di Milano e a Genova nelle vesti di Diana, in “Orfeo all’inferno”, con la regia di Andrea Binetti.  Fa parte del cast di “Siddhartha il musical” nel ruolo della Regina Amita, sin dalla prima edizione (nel tour italiano, poi all’Edinburgh Fringe Festival nel 2014, nel 2015 a Les Follies Bergier di Parigi e nel 2017 al Deutsches Theater di Monaco).  Da qualche anno, inaspettatamente, ha cominciato a scrivere canzoni. Si dedica, quindi, al suo progetto da cantautrice proponendolo nei live e nei concerti; con i suoi brani si è aggiudicata la finale in diversi concorsi, come Una Voce per il Sud (Presidente di Giuria il M° Fio Zanotti), il Festival di Avezzano  (Presidente di Giuria il M° Pinuccio Pirazzoli), nel 2016 la semifinale del Premio Lunezia e nel 2020 la finalissima di Sanremo Rock&Trend. Ha pubblicato nel 2018 il suo primo EP, intitolato  “Forse un cane, forse un figlio” (recording and publishing by Round 35) e a gennaio 2022 il singolo “Maledité” e poi “Imparo a cucinare”.

DON SAID
“GIRASOLI”
È uscito venerdì 20 gennaio per Collater.al e distribuito da Artist First, il nuovo singolo di Don Said “Girasoli”, il brano che racchiude la nuova direzione artistica new pop del cantante, realizzato in collaborazione con Jiz, producer e amico dell’artista. “Girasoli” rispetto ai precedenti lavori di Don Said ha una dimensione spiccatamente più indie e malinconica, in grado di catturare le diverse sfumature di un amore intenso, ormai finito, di cui rimangono soltanto rancore e nostalgia. L’artista racconta così il proprio brano: “Girasoli è il primo vero singolo love che abbia mai fatto. In tutti i precedenti pezzi sentimentali prevaleva sempre più la mia sofferenza che l’amore. Non è dedicata a nessuna persona in particolare, è semplicemente una metafora del girasole, che qualsiasi cosa accada, segue sempre col suo volto un preciso punto nel cielo. Jiz ha immortalato questo momento al meglio”. Don Said nasce nel 1999 a Catania, dove inizia a coltivare la passione per la scrittura e muove i suoi primi passi nella scena rap dell’isola. Esordisce esibendosi dal vivo in battaglie di freestyle e aprendo alcuni live di artisti come Izi, Rkomi, Sfera, Tedua ed Ernia.
Successivamente comincia a registrare i primi inediti in uno studio, ricevendo fin dall’inizio un forte feedback dal proprio pubblico. I suoi singoli hanno ottenuto ottimi risultati sulle piattaforme digitali; tra di essi spicca il brano “Telegram” (2020) contenuto nel disco “Luna Park”, di cui sono stati fatti diversi case studies. Due anni dopo rilascia il suo secondo album in studio “Pain Party”, che Don Said ha portato in tour nei principali club italiani, rendendo il live un vero e proprio punto di forza del suo progetto musicale. Lo stile di Don Said continua tutt’ora ad evolversi, arrivando a suoni nuovi, più vicini alla musica pop. La metamorfosi costante dell’artista ha dato vita a “Girasoli”, il primo di una serie di brani che andranno a comporre il nuovo mondo musicale di Don Said.

SPERANZA
“WELCOME TO FAVELAS”
Welcome To Favelas” è il nuovo singolo di Speranza, il primo del rapper italo-francese per Sony Music – Epic Records Italy con cui ha firmato lo scorso giugno. Il brano, con la produzione musicale di Don Joe, segna il ritorno di Speranza dopo il successo del suo album d’esordio “L’ultimo a morire”. Il titolo di questo nuovo brano suona come un’introduzione al mondo di Speranza. Di padre italiano e madre francese, infatti, l’artista è cresciuto e si è formato nella banlieue di Behren-lès-Forbach, cittadina operaia francese al confine con la Germania e attraverso la sua musica racconta spesso il mondo dei quartieri disagiati. Il suo flusso di rime è spinto dalla durezza di esperienze vissute in prima persona che generano un impeto percepibile in ogni verso. “Welcome To Favelas” è un brano che rappresenta bene questa realtà: già dalla produzione musicale si percepisce una tensione su cui Speranza mette il carico con tutta la sua rabbia e l’esigenza di sfogarsi, come si può capire anche solo da due versi, “non ho niente da perdere” e “cambio di cella per cambiare aria”. Queste e tutte le altre parole del testo evocano una serie di immagini che raccontano la realtà dei ghetti urbani, che si tratti delle cité francesi, delle favelas brasiliane o di altri quartieri simili di cui è pieno il mondo. Speranza, nome d’arte di Ugo Scicolone, è un rapper classe 1986 nato e cresciuto in Francia e poi trasferitosi nella città di origine del padre, Caserta. Nel suo primo album, “L’ultimo a morire” (Sugar), sono ospiti Tedua, Guè, Massimo Pericolo, il cantautore napoletano Rocco Gitano e il rapper marsigliese Kofs. Grazie all’urgenza di questo esordio ha subito colpito pubblico e media: l’impeto del suo flow unito alla capacità evocativa dei suoi testi (scritti in italiano, napoletano, francese, arabo, dialetto rom e slang) hanno reso la sua proposta musicale unica. Nel 2022 ha iniziato a lavorare a nuovi brani e a giugno dello stesso anno ha firmato per Sony Music.

IL TOUR
CATERINA
“IN QUESTE STANZE PIENE”
nuove date
27 gennaio Milano – Barrio’s
5 febbraio Roma Retape – Auditorium Parco Della Musica
21 febbraio Monteprandone (AP) – Piazza de L’Unità
10 marzo Bastia Umbra (PG) – Teatro Esperia
7 aprile Brescia – Latteria Molloy
Riparte con nuovi appuntamenti il tour indoor di Caterina per presentare il disco “In queste stanze piene”. Partendo dalla piccola Val di Sole, passando per X Factor, a distanza di due anni dal suo primo omonimo album che ha superato i 3 milioni e mezzo di ascolti su Spotify, Caterina torna con il secondo lavoro in studio. Uscito lo scorso 25 novembre, il disco è stato accompagnato dal singolo e videoclip “Causa affetto” e anticipato dai brani “La Promessa”, “Abitudini”, “La Vita Davanti” e “Povera me”, episodi che hanno consolidato gli importanti numeri di ascolti sulle piattaforme e confermato la cantautrice trentina tra i talenti del nuovo panorama italiano. Link al videoclip del brano “Causa affetto”: https://www.youtube.com/watch?v=tgq4YEAZeuE. Forte da sempre di un’intensa attività live, che l’ha portata a realizzare concerti in tutta Italia con importanti aperture per artisti come Max Gazzè, Carmen Consoli, Irene Grandi, Cristina Donà, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Fulminacci e molti altri, Caterina è pronta a tornare sui palchi della penisola con i brani del nuovo album.

foto Federica Mirabelli

IL VIDEO
FRANCO MUSSIDA
“DEMOCRAZIA SOLIDALE”
Da giovedì 19 gennaio è online su YouTube il video di “Democrazia solidale”, singolo tratto dall’ultimo album di Franco MussidaIL PIANETA DELLA MUSICA e il viaggio di Iòtu”, disponibile nei negozi tradizionali e negli store digitali in formato cd, vinile e blu-ray. Il brano sarà in rotazione radiofonica da domani, venerdì 20 gennaio. Il video di “Democrazia solidale” si distingue dai due precedenti per essere poetico e immaginativo. Iòtu, in viaggio con la sua piccola barca (Loke 4862), si confronta ora con una visione dall’alto dell’attuale società sospinta da freddi venti di insicurezza, dubbi e paure che provengono da una società che trasforma tutto in mercato. Ne nasce un dialogo interiore che cerca risposte alle sue tante disarmonie. Una visione futura, la speranza di una società migliore fondata su un nuovo paradigma di socialità. Una forma di “Democrazia Solidale”, che per essere attuata richiede un lungo tratto da percorrere. Il raggiungimento di una matura consapevolezza individuale che invita a sentirsi pienamente in sinergia con la natura e il pianeta, che educa alle libertà, al rispetto della natura emotiva della gente e alla compassione. In questo brano dai toni pacati e riflessivi, privi di violenza accusatoria, si auspica che da una società che tanto spesso illude le persone, promettendo di realizzare sogni irrealizzabili, sia possibile crearne una diversa a vera misura d’uomo. Questo se si intraprende una strada in cui ciascuno, protetto da un sistema che ha a cuore la sorte dell’individuo non solo come forza lavoro, o come mero consumatore, possa cercarsi e trovarsi nella sua dimensione fisica e interiore con lucida consapevolezza. Possa riconoscere la propria complessità, essere, un Io e un Tu consapevole, somma di ragione e sentimento, di natura vivente, pensante e sognante. Franco Mussida: «Nel realizzare questo video uno degli obiettivi che mi sono prefissato era mostrare questo doppio operante, queste ambivalenze. Abbiamo usato due diversi modi. Mostrando un maschile e un femminile dialoganti che mirano a riconoscersi, ad accodarsi più che combattersi. La realtà parallela, la dimensione sensitiva, senziente e sognante, è stata invece rappresentata con le immagini di un teatrino con ombre cinesi che raccontano, a volte sovrapponendosi alla visione fisica, in modo volutamente ingenuo, infantile, del viaggio di Iòtu. Vivo questo brano come esortazione al risveglio. Un invito a rimettersi in cammino, attraversare il ponte che collega la realtà del possedere a quella dell’essere in cui opera una compassionevole sintonia sociale in empatia con il nostro pianeta. Un ponte che lega il mondo visibile della luce a quello invisibile del suono. Che unisce la dimensione intellettuale a quella onirica sognante. Mi piaceva ricordare che per realizzarsi questo nuovo “Paradigma di socialità” necessita non solo dell’aiuto della tecnologia e dei tanti talenti che vivono l’oggi in tutti i campi, ma della imprescindibile saggezza che arriva dalla storia dalle persone che non sono più con noi. Dal patrimonio di uomini saggi e ispirati. Da geni e da persone speciali che hanno lavorato e servito “il pubblico”. Da qui le domande nella seconda parte del brano. Da qui l’immaginare cosa avrebbero suggerito Leonardo, Jung, ma anche persone speciali giornalisti come Terzani, personaggi come Battiato, che nel video sono ricordati. Il primo con “i suoi giri di Giostra”, il secondo con la citazione di una sua famosa canzone. Ci tenevamo a mostrare anche come la gestualità del suonare, del pizzicare le corde, anch’esse sospese su un ponte che le fa vibrare, non genera solo suono, ma costituisce un motore morale e una bussola che aiutano a sintonizzarsi sulle frequenze del mondo. Oltre all’allegoria del ponte Tibetano di fattura contemporanea che simboleggia “la strada” da seguire, ricorre nel mezzo del video un mio gruppo scultoreo fatto di “uomini suono” dorati, che si alzano in verticale appoggiati ad una linea che simboleggia una strada. In realtà è una linea che in centimetri traduce la durata, il tempo musicale delle note che costituiscono il frammento di un inno caro al nostro paese: L’inno di Mameli». La cover scelta per il brano riprende l’immagine di un Ponte Tibetano realizzato in Europa, in Germania, un luogo dalla bellezza mozzafiato al quale Franco Mussida è particolarmente legato.