Nuovo appuntamento con la segnalazione di alcune ultime novità discografiche – singoli, EP, album – di un tour e di un video: buona lettura.

le segnalazioni di oggi
fefe - “RESTA UN SEGRETO”
NICOLA BRACCIA - “STO BENE A METÀ”
I BEDDI - “LA MIA AFRICA”
IL TOUR – LEPRE
IL VIDEO – URBANIA - “DOPO L’AUTUNNO”

fefe
“RESTA UN SEGRETO”

È uscito venerdì 5 maggio in radio e in digitale “Resta un segreto” (T-Recs Music), il nuovo singolo di fefe, vincitrice, con il precedente singolo, della categoria “Miglior Composizione” al 18° Premio Bianca d’Aponte. “Resta un segreto” è lo specchio di una quotidianità carica di vita ed emozione, sfocata eppure con un’eco così nitida. Come un occhio che dall’esterno spia una
realtà personalissima, che altro non è che la nostra. Un’ode al sentire purissimo, forte, travolgente, di fronte al quale ogni resistenza si fa vana a favore del vivere, dell’amore. “Resta un segreto è una canzone molto emotiva. Mi passano davanti vari scenari quotidiani e mi sembra di vedermici stare dentro, come un film delle mie giornate. Nonostante l’abbia scritta io, riesce a stupirmi ad ogni ascolto. Mi piace l’aria che ha, né triste né allegra, forse la definirei cristallina. E se potessi dichiarare amore a modo mio, lo farei con la verità di questo testo, d’altronde la purezza d’animo è, per me, amore” afferma fefe. Nelle sue canzoni fefe inserisce tutta la freschezza, la genuinità e la libertà compositiva che contraddistingue la sua vita. Da brani dark/electro (if the music goes) al pop falsamente spensierato (A Roma Termini, Lucciole) fino a una ballata slow core (Che schifezza che è l’amore), con la quale si è esibita a Rai Radio2 Social Club, ospite di Luca Barbarossa. Solitamente compone i suoi brani da sola (I giovani d’oggi, “Miglior Composizione” al premio Bianca D’Aponte), e, se dovesse scegliere una cosa fra tutte, sceglierebbe la scrittura. fefe ha avuto la fortuna di viaggiare e di vivere luoghi al confine, che come tali, sono affascinanti in quanto rappresentativi di un fine e di un inizio, dove le differenze creano qualcosa di unico, una vera e propria terra di mezzo. Immaginate d’essere cresciuti tra i bellissimi paesaggi attorno al Lago di Caldaro, un paradiso tra le montagne in provincia di Bolzano e, undici anni dopo, d’aver vissuto tra le spiagge di Bordighera, città in provincia di Imperia. Luoghi al confine e come tali affascinanti in quanto rappresentativi di un fine e di un inizio, dove le differenze creano qualcosa di unico, una vera e propria terra di mezzo. Bene, adesso immaginate una bambina – la protagonista di questa breve biografia – fiera nell’impugnare una racchetta da tennis cercando la corretta posizione. Il tennis è lo sport di casa, papa è di professione un allenatore e mamma una preparatrice atletica. Indovinate un po’ la sorella? Si, anche lei gioca a tennis. Con i genitori ha viaggiato il mondo e tra tornei, scuola tedesca, lo studio di cinque lingue e poi pianoforte, i quarti e gli ottavi, i solfeggi, la passione per la musica e i primi sogni da inseguire, del tempo ne è passato. La bambina che all’asilo sapeva già comunicare prima ancora di parlare è diventata una giovane donna. Non gioca a tennis!
Immaginatela in montagna, sulla spiaggia o semplicemente davanti ad un piano intenta a scrivere una nuova canzone. Ora basta immaginare, ascoltatela! Si chiama fefe. Professione: cantautrice.

foto Marko Carbone

NICOLA BRACCIA
“STO BENE A METÀ”

Già in radio “Sto bene a metà” il nuovo inedito di Nicola Braccia,  disponibile in digitale (One Publishing E Music/Believe). Fuori anche il video. “Sto bene a metà” è un brano tormentato e profondo, che tratta un argomento davvero attuale e che spesso ritroviamo nel percorso della vita.
«Il brano è una riflessione sull’amore di una coppia. Due persone s’impegnano a tenere stretto il loro legame, la loro “storia d’amore”, tra alti e bassi, tra passione e litigi, tra il sentimento puro e lo scontro con la realtà, tra felicità e tristezza, lottando per non far svanire tutto ciò che si è costruito nel tempo. Spesso questo non basta. Nel testo il punto di vista di un ragazzo che pur ripensando a ciò che rischia di perdere, cerca di capire se la storia con la sua compagna può essere salvata, ma ha una consapevolezza un po’ amara. Lui “ci prova, ci prova ma sta bene a metà – dice Nicola Braccia – come canto nella canzone che qualche tempo fa, durante la mia collaborazione artistica con Claudio Zilli, che l’ha scritta, già al primo ascolto toccò tutte le mie corde di uomo e artista». Qui il video: https://youtu.be/L6p5oaWiMKE. «Ascoltando il brano ho avuto delle suggestioni forti e ho immaginato questa coppia, la disperata ricerca di un equilibrio tra le emozioni forti, a volte contrastanti, che si vivono in un percorso di vita a due, dove l’amore è il legame principale ma spesso non sufficiente per far durare le cose. È stato subito chiaro che l’unico modo per comunicare tutto questo fosse trovare una strada legata alla fisicità, fatta di gesti, carezze, abbracci, baci, mani che si intrecciano o che si alzano piene di rabbia, spazi condivisi insieme e spazi di solitudine – afferma Marko Carbone regista del video – ed è con questa idea che ho diretto i due attori Daniele Pompili e Benedetta Pascali, che sono stati bravissimi a seguire la mia visione. Le riprese della coppia, all’interno di una casa, luogo per eccellenza dove vivere una vera intimità nel bene e nel male. Per Nicola, che interpreta la canzone, ho voluto invece gli spazi aperti di una città, nel nostro caso la splendida Roma». Nicola Braccia nasce a Roma a San Basilio, dove vive tuttora, difficile quartiere della periferia romana che ha una lunga storia di creatività legata a forti iniziative culturali ma soprattutto alla musica e che ha visto emergere artisti come Alessandro Mannarino, Ultimo, Fabrizio Moro e tanti altri. In questo centro di vitalità della musica romana Nicola trova il suo habitat naturale e stimolante per coltivare la passione per la musica che ha da sempre, già quando da piccolo comincia a cantare e suonare la chitarra. Per molti anni Nicola suona live nei locali romani, a contatto con il pubblico, raccogliendo consensi e consigli di chi lo nota e lo spinge verso un percorso cantautorale, incoraggiandolo a lavorare sulla scrittura per cantare e pubblicare pezzi suoi, così mentre continua a suonare dal vivo, costruisce il suo percorso di ricerca per mettere a fuoco la sua “urgenza” autorale. Scrive canzoni sue e inizia anche a collaborare con altri autori, guardando e interpretando la realtà di tutti i giorni e i sentimenti veri che attraversano la sua vita in modo sincero e onesto, partendo da esperienze personali ma in cui molti si possono riconoscere, scegliendo il genere pop per esprimere a pieno la sua anima. Nei primi mesi del 2020 esce il suo primo singolo “Solo adesso so chi sei” arrangiato da Roberto Guarino. Nello stesso anno l’incontro con il produttore romano Gianni Errera e arriva il suo secondo inedito “Dimmi che”. L’incontro umano e professionale con Errera continua con la produzione di “Ad aspettare chissà” brano intenso scritto a quattro mani con Claudio Zilli fuori ad aprile 2022, seguito da “Oltre i confini” lanciato in radio il 1° luglio dello stesso anno. Nicola continua a lavorare alla preparazione del suo album e il 16 maggio 2023 regala ai suoi fan “Sto bene a metà”.

I BEDDI
“LA MIA AFRICA”

Espressione unica del Sicily unconventional folk, i Beddi insieme a Ture Most pubblicano “La mia africa” (Mhodì Music Company). Freschi, moderni, innovativi. Continuano a far discutere e a spiazzare affrontando una tematica di stringente attualità. “La mia africa” è un singolo che testimonia la presa di coscienza e l’impegno sociale della band di Mimì Sterrantino, Davide Urso & Co. Un brano confezionato con un sound volutamente brioso che spazia dall’afro beat all’indie pop fino a sfiorare il cantautorato siciliano moderno. A un anno dall’uscita di Sugnu latrui Beddi tornano con il loro inconfondibile unconventional folk. Sonorità che risultano sempre più contaminate, via via che i temi da trattare diventano universali. Cantano in italiano, francese, siculo. Perché, per narrare la vicenda del ragazzo morto nel Mediterraneo con una pagella cucita nella giacca, non basta un genere musicale né una sola lingua. «Il Mediterraneo, il nostro amato mare, è diventato un oceano di sofferenza, di disumanità. Nel nome di uno straziante realismo che non vogliamo più avallare, nemmeno con il nostro silenzio. – spiega Davide Urso – Forse non saremo in grado di dare un nome a quel ragazzo partito con sogni, desideri e voglia di riscatto. Ma sicuramente possiamo dare dignità alla sua storia». “La mia africa” è un atto di testimonianza fortemente voluto. Perché è ancora necessario parlare del fenomeno migratorio che vede quel mare, il nostro, come un muro da scavalcare ad ogni costo. Una porta da abbattere anche a mani nude, se necessario. Ispirati dal lavoro del Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università statale di Milano) e di altre istituzioni che lottano per restituire l’identità ai morti nel Mediterraneo, I BEDDI insieme a Ture Most hanno provato a raccontare una storia. Una fra le tante. Ma che ha segnato le loro anime per sempre. Fuori dal 19 maggio, il singolo “La mia africa” è pubblicato da Mhodì Music Company di Giuseppe Strazzeri e distribuito digitalmente da You Independent. Scritto con Ture Most (pseudonimo di Salvatore Mostaccio), autore dei versi rap, il testo è firmato da Davide Urso per Il Tamburo di Aci. Il video è disponibile al link https://www.youtube.com/watch?v=HyHQZXcsTEo. Nel brano hanno suonato i Beddi: Mimì Sterrantino (voce, chitarra acustica e dodici corde, armonica) e Davide Urso (voce recitante, tamburi a cornice, mandolino). E ancora Giampaolo Nunzio (voce, organetto, zampogna, friscalettu e fiati, bouzouki); Ottavio Leo (basso elettrico); Alessio Carastro (batteria e percussioni); Francesco Frudà (chitarra elettrica). Con la new entry Noemi Carpinato (voce). La band di Quannu viru a tia è costruita attorno a musicisti poliedrici appartenenti a mondi artistici e sonori differenti. Il risultato è un folk leggero che sconfina nel blues, nel cantautorato più celebrato nel nostro Stivale, nel country americano. Un’intensa attività concertistica che ha visto la partecipazione de i Beddi a numerosi festival e tournée in Italia e all’estero. Originali, sia nell’espressività del sound, sia nelle tematiche letterarie proposte, non chiamateli folksinger.

foto Eliana Giaccheri

IL TOUR
LEPRE

Prosegue il tour nazionale di Lepre con una serie di nuovi appuntamenti estivi con la formazione live trio Lorenzo Lemme voce e batteria; Giorgio Maria Condemi basso; Michele Mariola  chitarra. Al termine di una primavera ricca di concerti, il cantautore si prepara ad inaugurare la stagione estiva annunciando una serie di date in cui porterà dal vivo i brani del suo disco d’esordio “Malato” e le novità più recenti, come il singolo “Capannone”. Con una formazione in trio che lo vede alla voce e batteria, accompagnato da Giorgio Maria Condemi al basso e Michele Mariola alla chitarra, il concerto di Lepre diventa un’esperienza totalmente suonata in cui la sperimentazione non smette di sorprendere pubblico e musicisti che si lasciano trasportare dal flusso sonoro in cui emerge appieno l’essenza musicale del progetto. Batterista, cantante, percussionista, rumorista, Lorenzo Lemme è da tempo attivo nella scena musicale romana.
26 maggio – Cesena (FC) – Magazzino Parallelo
1 giugno – Benevento – Gnostro bistro
2 giugno – Morengo (BG) – PALO Rock fest
3 giugno – Suzzara (MN) – St.rozza
16 giugno – Roma – Monk

IL VIDEO
URBANIA
“DOPO L’AUTUNNO”
Disponibile su YouTube il videoclip di “Dopo L’Autunno”, l’ultimo singolo degli Urbania. Il duo romano coglie l’occasione per raccontare e raccontarsi: mettere su pellicola i sentimenti intensi della ragazza a cui è dedicata la canzone, Alice, ma anche il desiderio, come band, di andare oltre i luoghi comuni e le mode, per parlare delle persone e della loro intimità. “Il videoclip di ‘Dopo L’Autunno’ racconta di Alice e delle sue fragilità, racconta di come l’autunno a volte ci si piazza dentro casa e sembra non voler più uscire. Lentamente, si rischia di essere sovrastati dalle foglie morte”. Alice scherza sul fatto di partire per sempre, lasciare ogni cosa: le persone, il senso di solitudine, i ricordi più dolorosi. Alice si nasconde dal mondo, per prendere una distanza da tutto quello che le provoca dolore, dall’abisso che prova ogni volta che si affaccia. Ma quando lei sparisce, lascia un senso di vuoto che è difficile colmare. E nulla è più lo stesso. Il video, ideato e diretto da Luca Di Paolo, alterna immagini della band e della protagonista, interpretata da Alice Zanini. “Dopo L’Autunno” è un ulteriore passo verso la pubblicazione del disco di inediti, prevista per la seconda metà dell’anno. Con “Dopo L’Autunno”, il duo, che si è fatto già conoscere per l’intensità dei suoi testi, fonde il rap con l’urban pop, per raccontare l’autunno delle nostre emozioni. Scritto e Diretto da Luca Di Paolo – Attrice: Alice Zanini – Aiuto regia: Samuel Desideri -Aiuto realizzativo: Benedetta Casali, Chiara Battaglini – Testo: Valerio Di Paolo – Musica: Valerio Di Paolo, Isacco Borra, Tommaso Vinelli – Prodotto da Emiliano Bonafede – Rec mix e master di Igor Pardini presso il Cubo Rosso Recording – Band: Valerio Di Paolo, Isacco Borra, Tommaso Vinelli, Mattia Leoni. Gli Urbania sono Valerio Di Paolo e Isacco Borra, due artisti cresciuti a Roma, in un quartiere tra la Nomentana e la Tiburtina: suonano per necessità, per parlare di sentimenti e stati d’animo. Dopo una gavetta sui piccoli e grandi palchi della capitale, incontrano Emiliano Bonafede, che diventa il loro produttore artistico: con lui costruiscono un nuovo sound, lontano dai cliché, capace di unire il mondo analogico e quello digitale. Colpe e Dopo L’Autunno nascono da questa collaborazione.